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Liber-ando "Riconquista il tuo tempo"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


Mi sono approcciata a questo testo quasi per caso, in un momento in cui cercavo nuovi spunti per organizzare il mio tempo e le mie routine. E devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa da ciò che vi ho trovato all’interno.

In primo luogo, lo definisco un testo “fresco”. Fresco non solo perché affronta delle tematiche molto attuali, ma anche perché usa uno stile comunicativo estremamente immediato e diretto.

Leggere queste pagine ti dà davvero la sensazione di parlare con Andrea Giuliodori dal vivo, come se potesse davvero rispondere seduta stante agli interrogativi che la lettura stessa suscita dentro di te.

Altro aspetto che reputo importante è il fatto che il testo sia pieno di spunti di riflessione, talvolta anche provocatori, rispetto al valore che diamo al nostro tempo e a quanto, a volte, tendiamo a sprecarlo dietro inutili “passatempi” come quelli legati al mondo social.

Infine, il libro è pieno di esercizi concreti che possono aiutarti nella gestione del tempo. Quindi, non solo riflessione, ma anche operatività.

Non aspettarti uno di quei manuali “so tutto io” che ti danno delle regolette generali e scontate da applicare alla tua vita: ciò che ho apprezzato, infatti, è proprio il modo che Giuliodori usa per trasmetterti delle strategie utili per la gestione del tuo tempo.

E non lo fa attraverso delle prescrizioni comportamentali, o delle “spinte motivazionali” esagerate: ti dà delle dritte proprio facendoti partire dalla riflessione profonda rispetto a chi sei e a che direzione stai facendo prendere alla tua vita.

Senza ammonirti o puntare il dito. Solo mostrandoti che esiste un’altra faccia, un altro modo di leggere la realtà e quello che sperimenti ogni giorno: libera/o tu, poi, di calare quello che ti suggerisce nella tua realtà di vita, o di infischiartene.

Molto accattivante anche il modo di dividere i capitoli: ogni capitolo, infatti, va ad identificare una precisa ora di una giornata tipo, andando a porre l’attenzione sulle varie difficoltà che possono venire fuori in tema gestione del tempo e sui modi più funzionali per risolverle.

Devi, infine, sapere che Andrea Giuliodori è un ingegnere che da diversi anni ha scelto di occuparsi di crescita personale. Non è, quindi, uno psicologo, ma devo dire che ho apprezzato i diversi riferimenti inerenti a varie ricerche e teorie psicologiche che sono presenti nel testo. Questo rende il suo approccio alla gestione del tempo molto più “fondato” e radicato su precise conoscenze legate al mondo della psicologia.

 

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

1. Distingui il tempo pieno dal tempo vuoto.

 

Una distinzione a mio avviso molto rilevante presente nel testo è quella tra tempo pieno e tempo vuoto. Se il tempo pieno è direttamente collegabile al lavoro, o comunque allo svolgimento di un’attività con profonda attenzione e dedizione, il tempo vuoto è il tempo del riposo.

Pensiamo erroneamente che il tempo vuoto sia anche quello che passiamo sui social o davanti alla tv: in realtà l’autore fa riflettere su come il tempo vuoto sia da intendere come un tempo per riposare senza “sprecarlo” con varie forme di intrattenimento. Può anche essere il “tempo della noia”, dove ci lasciamo invadere da questa sensazione scomoda ai più riflettendo su alcune questioni della nostra vita.

E, nonostante potresti pensare che un tempo vuoto non ti serva, in realtà nel testo viene dimostrata la sua importanza: il tempo vuoto è quello che ti permette di riposarti davvero per essere poi in grado di sfruttare al meglio il tempo del lavoro. E’ lo stesso che ti fa uscire dalla logica del dovere e della produttività per entrare in quella del piacere e, perché no, del gioco. Il tempo vuoto, inoltre, è quello che ti permette di riflettere e “dare un senso” al tuo tempo pieno.

Differenziare il tempo vuoto dal tempo sprecato serve, infine, per aiutarti a non prenderti più in giro quando pensi di staccare la spina perdendoti sui social: questo tempo non è vuoto, è sprecato perché non porta alla tua vita nulla che abbia un reale valore. Allora, impara a diminuire il tempo sprecato e a cibarti di tempo vuoto proprio per rendere più produttivo ed efficiente il tuo tempo pieno.

 

2. Trova la tua “ora sacra”.

 

Una grande riflessione che mi porto dalla lettura di questo libro è l’importanza di ritagliarsi almeno 60 minuti nella propria giornata per dedicarsi a se stessi. Corriamo dalla mattina alla sera dietro svariate attività e incombenze, spesso non direttamente legate al nostro benessere o al contatto con noi stessi.

L’ora sacra ha, invece, proprio la funzione di ritrovarci e di incontrarci. L’autore suggerisce di puntare la sveglia al mattino almeno un’ora prima del previsto, proprio per dedicare un’ora del nostro tempo a ciò a cui teniamo di più. Per qualcuno può essere fare attività fisica, per un altro può significare meditare, per un altro ancora l’ora sacra serve per leggere o formarsi dal punto di vista della crescita personale.

Non è tanto importante come usi la tua ora sacra: è importante che te ne riappropri, in modo da sentirti poi più centrata/o rispetto alla tua vita e ai tuoi valori. In questo modo potrai affrontare la giornata con una carica diversa; la carica che arriva dall’esserti presa/o prima cura di te e della tua interiorità.

 

3. Riscopri la priorità.

 

L’ultima riflessione di cui voglio parlarti ha a che fare con dei concetti che, forse, vanno un attimo controcorrente. Viviamo nella società del multitasking, dove più cose fai più figo sei. Dove conta di più quanto corri da una parte all’altra piuttosto che la qualità con cui porti a termine i tuoi progetti.

E, appunto in controcorrente, Giuliodori parla di priorità. E lo fa riprendendo l’etimologia originaria di questa parola che, racconta nel libro, è al singolare. Siamo tutti portati a parlare di priorità pensando questa parola al plurale, invece che al singolare: esistono le priorità, perché pensare di fare una cosa per volta è da sfigati.

Allora la riflessione che suscita questa lettura è un po’ questa: meno e meglio. Trova ciò che è in linea con i tuoi valori e, tra tutto quello che trovi, scegli la priorità. Non le priorità: una cosa sola, una alla volta.

Nel libro si citano anche diverse ricerche di psicologia che dimostrano, appunto, che fare più attività insieme va solo a sovraccaricare il nostro cervello facendoci perdere tanto sia in termini di efficienza che di efficacia. Perciò non rimanere vittima dell’illusione che se sei una Persona “impegnata” vali di più: questa, come ti ho già detto nel mio post precedente, è solo una grossa trappola.

 

 

 

CITAZIONE PREFERITA

 

“Quello che vorrei trasmetterti con questo libro è che per essere davvero efficace e produttivo, non serve riempire ogni singolo istante della nostra giornata; non siamo più produttivi se rispondiamo a un’e-mail di lavoro mentre ci laviamo i denti guidando in tangenziale. Siamo solo dei cretini stressati. Questa idea completamente distorta della produttività personale nasce dalla convinzione che dobbiamo fare di più, per avere di più, per essere di più. Nulla di più sbagliato”

 

 

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.