Prima ancora di scegliere di studiare psicologia sentivo di voler fare qualcosa per mettere anche io una mia piccolissima goccia nel mare della vita. Volevo fare un lavoro che potesse dare un significato alla mia vita, che non fosse solo uno strumento per vivere bene e guadagnare, ma che fosse una sorta di missione, un qualcosa che alla fine della giornata mi avrebbe permesso di sentirmi appagata, utile e con la sensazione di aver reso un po’ più felice qualcun altro.

 

Ben presto capii che non era solo questo: ho scelto di fare psicologia con l’intento di guarire le mie ferite e imparare a lenire anche quelle degli altri. E’ inutile girarci intorno o mascherarsi: volevo capirmi di più, dare un senso alle mie sofferenze e insoddisfazioni, imparare io da sola a prendermi cura di me e a soddisfare certi bisogni che non sono stati visti o non sono stati soddisfatti come avrei voluto da chi mi stava accanto.

 

Il mito di Chirone parla della metafora del “guaritore ferito”: pensavo che se anche io avevo provato cosa significava essere triste, non trovare via d’uscita, sentirmi infelice e senza uno scopo, avere paura, ecc ecc ecc … forse mi potevo sentire un po’ più vicina agli altri, e potevo provare a far sentire loro che non erano soli e che si poteva fare un cammino di scoperta e miglioramento.

 

Quindi, man mano che lo studio proseguiva e le esperienze personali aumentavano, ho capito che potevo lavorare per accompagnare qualcun altro a fare lo stesso percorso che avevo fatto io, per invitarlo a non arrendersi e a non mollare, per dare qualche strumento in più per affrontare le sfide della vita, per sostenerlo nella scoperta di luci ed ombre, per stimolarlo a rendere la sua vita degna di essere vissuta.

 

E così eccomi qui, chiusa dentro le “quattro mura” del mio studio, che hanno dentro l’infinito, che raccontano sempre storie diverse, che per me hanno sapore di liberà.

 

Sono presente con il mio essere Persona, donna, mamma, amica, moglie, sorella, figlia, oltre che professionista. Con la mia voglia di esserci e di studiare sempre per migliorarmi e migliorare il servizio che posso dare. Con le mie fragilità e le mie sicurezze, con le mie vittorie e i miei fallimenti. Con le mie paure e la mia forza, con la stanchezza e la speranza. Con la passione e il dubbio, con la testa e il cuore.

 

Non penso di essere speciale, né di essere perfetta (anzi, me ne guardo bene!)… non sono tuttologa e non ho verità e spiegazioni nascoste da poter rivelare. Penso, però, di avere il desiderio di incontrare le difficoltà, le gioie, i dubbi, le sofferenze, i traguardi di chi si rivolge a me.

 

E ogni volta che incontro una Persona nuova in studio mi ripropongo di fare del mio meglio per percorrere positivamente un pezzo di strada insieme, con l'obiettivo di favorire un miglioramento personale e stimolare la risoluzione del disagio portato.

Semplicemente, tutto qui.

 

E adesso “ingessiamoci” un po’ per la presentazione di rito! 

Mi sono laureata in Psicologia Clinico-Dinamica presso l’Università degli Studi di Padova iniziando a muovere i primi passi in ambito materno-infantile: ho, infatti, maturato un’esperienza di due anni presso l’Unità di Psichiatria e Psicologia Clinica della Clinica Pediatrica padovana, lavorando per lo più con minori e famiglie e ad oggi continuo ad avere un’attenzione particolare al mondo dell’infanzia.  

 

La mia area di lavoro principale è la Psicologia Clinica (mi sono specializzata in Psicoterapia presso lo IACP – Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona), che mi ha visto fare esperienza sia in ambito psichiatrico che consultoriale, oltre a svolgere da anni la libera professione con adolescenti, adulti e coppie. 

 

Ho anche concluso il Master in EMDR - Eye Movement Desensitization and Reprocessing con Isabel Fernandez, e continuo ad aggiornarmi periodicamente in questo ambito di intervento. 

 

Oltre alla Psicoterapia, da anni mi interesso dell’importante rapporto mente – corpo, occupandomi di psicosomatica e del sostegno psicologico in casi di malattia organica più o meno invalidante.

Ho, infatti, lavorato con Aimac (Associazione Italiana Malati di Cancro- parenti e amici) nell’ambito del Progetto “Informa Cancro” (Informazione, Sostegno e Supporto Psicologico a malati oncologici e familiari) e mi sono formata nell’ambito della Psicologia delle Cure Primarie.

Attualmente collaboro in qualità di Psicologa delle Cure Primarie con diversi ambulatori medici, svolgendo colloqui di sostegno psicologico e psicoterapia rivolti a chi vive delle situazioni di disagio psicologico-esistenziale causato da patologie organiche (diabete, affezioni cardiovascolari, tumori) e ai familiari dei pazienti stessi.

 

 

 

Infine, da diversi anni svolgo anche attività di orientamento e formazione in ambito scolastico e professionale.