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Liber-ando "Mi vado bene?"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


Libriccino in apparenza molto semplice: si legge nell’arco di qualche ora ma, secondo me, va tenuto sotto mano proprio per essere usato di volta in volta per approfondire un aspetto piuttosto che un altro.

Possiamo definirlo un manuale di auto aiuto.

Questo perchè può essere letto con diversi livelli di complessità: si può andare da una lettura veloce e circoscritta solo ad alcuni campi di interesse, fino ad arrivare ad una “digestione” più approfondita dei temi trattati, che richiede necessariamente anche un impegno diretto e concreto da parte nostra per metterci in discussione e lavorare sugli spunti proposti.

A questo proposito, ogni capitolo è pieno di esercizi pratici per favorire una riflessione generale sul tema, che non è mai banale e, anzi, si presenta più ad ampio raggio secondo il mio punto di vista.

Il tema centrale è quello dell’autostima, che viene trattato in maniera non del tutto “canonica”: non si parla tanto dei comportamenti da cambiare o modificare ma, piuttosto, di tutte quelle dimensioni personali che possono dare un valore aggiunto al tema.

Per cui, assertività e autostima vengono trattate, a mio avviso, un po’ di riflesso partendo, invece, da tutti quegli aspetti che possono essere utili per affrontare bene la vita. E tra questi rientrano il proprio atteggiamento verso la vita, i valori e gli interessi personali, le risorse, la capacità di rilassamento e auto consolazione.

Tutte componenti che, in apparenza, potrebbero sembrare poco collegate con l’assertività e l’autostima ma che, invece, rappresentano il terreno fertile sul quale lavorare per potenziare la propria autostima e assertività.

 

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

1. Ritrova le tue risorse interne.

 

Proprio perché l’autostima è da intendersi come una sorta di “visione” che abbiamo di noi stessi e del nostro rapporto con il mondo, un aspetto fondamentale per potenziarla è proprio quello di puntare sulle nostre risorse.

E’ molto frequente che chi ha una bassa autostima faccia proprio fatica a riconoscersi delle qualità, dei meriti, dei diritti: ecco che, allora, iniziare a prendere contatto con delle esperienze interne ed esterne che provano il contrario può essere molto utile.

Tutto questo viene favorito tramite l’uso di spunti pratici che si servono della visualizzazione per aiutarci a sperimentare sensazioni positive legate all’autoefficacia, alla sicurezza personale ed interpersonale, alla fiducia in noi stessi.

Magari all’inizio questo lavoro sarà un po’ difficoltoso ma, col tempo, sarà un lavoro interno molto importante proprio perché se non riesci a prendere atto delle risorse che hai già difficilmente riuscirai a rafforzarti e a costruirne delle altre.

 

2. Vedere l’altro lato della medaglia come bilanciamento.

 

In continuazione con il punto precedente, un modo secondo me molto utile per beneficiare del lavoro sulle risorse è proprio quello di allenarsi a vedere il risvolto della medaglia. Se ho una bassa autostima tendenzialmente tenderò a vedere tutto quello che mi accade in negativo, mettendo in pratica un atteggiamento di chiusura e impotenza.

Se, invece, inizio a vedere che accanto al negativo può esserci anche un positivo la mia visione verrà, necessariamente, bilanciata: questo non vuol dire indossare degli occhiali rosa e far finta che vada tutto bene, attenzione!

Vedere l’altro lato della medaglia è fondamentale per “bilanciare” il tuo atteggiamento verso la vita, permettendoti di vedere non solo ciò che non va in te e nel mondo, ma anche di focalizzare la tua attenzione su ciò che va e sulle tue risorse.

Questo significa lavorare per modificare pian piano quelli atteggiamenti “automatici” che adottiamo nei confronti della vita e che, purtroppo molto spesso, arrivano dalla nostra storia personale: non puoi cancellare il tuo passato, e ancora meno le tue ferite, ma puoi prendertene cura bilanciando il tuo dolore con un risvolto più positivo e funzionale, dopo che l’hai guardato in faccia con onestà.

 

3. Il potere delle critiche manipolative.

 

Proprio perché la nostra autostima è strettamente collegata alla nostra storia di vita, l’ultimo apprendimento che mi porto dalla lettura di questo libro è proprio quanto sia forte il potere delle critiche, sia esterne che interne.

Quando siamo piccoli è più probabile che i nostri genitori, o chi si prende cura di noi, ci facciano un po’ da specchio: quindi, se questo specchio mi riflette in termini positivi io mi vedrò bene. Viceversa, crederò di essere sbagliata/o, non amabile, difettosa/o e chi più ne ha più ne metta se ciò che vedo riflesso è negativo.

Nelle prime relazioni significative si gioca una partita molto importante, perché questa partita andrà poi ad influire sul nostro modo di concepire la nostra vita e le nostre relazioni. Sarà molto probabile, infatti, che se ho ricevuto delle critiche importanti da chi doveva proteggermi e amarmi tenderò a replicare la stessa cosa non solo con chi mi sta accanto ma, soprattutto, con me stessa/o.

Ecco che, quindi, imparare a riconoscere le critiche manipolative che abbiamo ricevuto in passato e che rivolgiamo a noi stessi anche adesso può essere un primo passo per lavorarci su e andarle non solo a mettere in discussione, ma anche a dare loro un’elaborazione diversa, in modo che non ci facciano più del male e ci permettano di volerci bene così come siamo e per come siamo.

 

 

CITAZIONE PREFERITA

 

“Le esperienze (emotivamente forti o ripetute) generano convinzioni (limitanti o meno), le quali a loro volta danno origine a risposte automatiche (di diverso tipo e che a loro volta si richiamano le une con le altre) che influiscono sul nostro comportamento, che a sua volta ha effetti su tutti gli ambiti della nostra vita: il rapporto con noi stessi, gli altri e il mondo. (…)Controllare o modificare le reazioni automatiche ci offre la possibilità di vivere esperienze nuove e diverse che, progressivamente, daranno origine a convinzioni differenti su noi stessi”

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.