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Mappiamo il territorio dell'amore

Conosci il tuo partner attraverso le "mappe" dell'amore


Quando vai ad abitare in un posto nuovo, che sia un quartiere diverso o proprio una nuova città, ti viene l’istinto (almeno si spera!) di prendere confidenza con il luogo in cui ti trovi.

Conoscere meglio la gente del luogo e le usanze, andare a scovare degli scorci paesaggistici particolari, osservare i monumenti che lo caratterizzano, andare ad indagare la storia e la sottocultura tipiche di quel posto.

Penso che in questo tu sia animata/o dalla voglia di entrare in relazione con quel posto nuovo, di “farci amicizia” per integrarlo nella tua vita e nella tua storia, per farlo diventare parte del tuo quotidiano.

Quando conosci una Persona avviene qualcosa di simile. Quante volte hai usato termini come “la/lo sto frequentando”, oppure “ci stiamo conoscendo”?: questo per dirti che, nel momento in cui ti approcci ad un “luogo” nuovo, vuoi farne esperienza, conoscerlo, integrarlo in ciò che sei e trarne anche un qualche valore aggiunto per la tua vita.

Le fasi iniziali di un rapporto che nasce sono intrise di tutto questo: piene di coraggio, energia e voglia di confrontarsi con l’altro per conoscerlo ed entrarci in relazione. Questo, purtroppo, va però scemando nel tempo e sono poche le coppie che mantengono viva questa conoscenza in divenire.

E’, infatti, molto frequente cadere in una trappola che non fa per niente bene alla coppia: quella che ti fa dire “non ho più nulla da imparare perché conosco il mio partner da molti anni”. Questa visione chiude in automatico le porte dell’incontro vero, non ti permette di stupirti ancora della Persona che hai accanto, ti fa appiattire e non ti fa crescere.

Ecco che, allora, imparare a creare o “aggiornare” le mappe della tua coppia può essere una grande risorsa sia per una relazione neonata, che per chi è in coppia da decenni.

 

Non puoi pensare di essere legato a qualcuno se non ci entri davvero in intimità

 

Suona come una sorta di imperativo categorico, vero? E, francamente, di primo acchito è un qualcosa che potrebbe metterti anche un po’ di pressa, diciamoci la verità!

Ho scelto volutamente di dare al paragrafo questo titoletto proprio per sollecitare dentro di te una riflessione onesta rispetto a se e quanto ti senti in intimità con il tuo partner. E non intendo solo un’intimità sessuale, bada bene! Forse, puoi essere più o meno d’accordo con me, l’intimità “relazionale” è ancora più intima di quella sessuale.

E, quindi, la domanda successiva che ti pongo è: quanto sei intima/o con il tuo partner in tal senso? Potresti sentire che il tuo rapporto è pienamente intimo, come invece ritrovarti ad ammettere il fatto che non lo è per niente: non preoccuparti, si deve pur partire da qualcosa.

Ma, domanda successiva, come fai a capire e sentire che sei davvero in intimità con la tua metà? Anche qui, potrebbero esserci miliardi di risposte a questa domanda, ma voglio dartene solo una tra le tante: sei davvero in intimità con il tuo partner se lo conosci nel profondo, e se questa conoscenza “relazionale” cresce al crescere della tua coppia. Se questa conoscenza cambia e si aggiorna mentre cambi tu e cambia la tua relazione.  

Detto in altri termini, puoi dire di essere davvero vicina/o ad una Persona se la conosci profondamente e, soprattutto, se non hai paura di cambiare questa conoscenza insieme a chi ti sta accanto.

Ti senti uguale a com’eri 10 o 20 anni fa? Non penso proprio. Di conseguenza, nemmeno la tua coppia può essere la stessa di qualche anno fa. Ed è necessario che ti prendi la briga di aggiornare la mappa che ti sei creata/o sia in merito alla tua metà, sia in merito alla tua relazione.

Forse ti starai chiedendo cosa significa in pratica tutto questo e come si fa: la prima cosa che mi viene da dirti è chiedendo e confrontandoti con chi ti sta accanto.

 

Che significa “mappare” la coppia

 

Andando a riprendere la similitudine del posto nuovo che ti ho fatto all’inizio, “mappare” significa tante cose insieme, che possiamo provare a vedere in maniera sequenziale.

La prima cosa che fai quando ti trovi in un posto nuovo è esplorare: inizi a girovagare per le strade senza meta, ascolti i rumori del posto, magari ti soffermi sugli odori o sui sapori che puoi incontrare. Cioè, registri con i tuoi sensi tutto quello che arriva da quel posto nuovo.

Ed è un po’ quello che tendiamo a fare quando usciamo con una Persona nuova: la guardiamo, magari impariamo a riconoscere il suo profumo, o ci soffermiamo ad osservare il suo modo di gesticolare, ascoltiamo il suono della sua voce e le inflessioni che usa, la sfioriamo e facciamo esperienza di ciò.

E, man mano che esploriamo questo posto, la nostra attenzione verrà catturata da una cosa piuttosto che da un’altra, in base anche alla nostra storia personale e ai nostri interessi. Più ci interessiamo a quel posto, più ci viene voglia di approfondirne la conoscenza: qual è la sua storia, da dove arrivano quei monumenti, chi ha costruito quella data chiesa, come mai c’è quella data usanza e via dicendo.

Idem per la coppia: all’inizio è fisiologico voler conoscere più dettagli possibili della storia del tuo potenziale partner, andando così a mettere in ordine tutti i vari tasselli di questo mosaico che ti piace così tanto.

E, nel tempo, impari sempre di più ad entrare in relazione con questo nuovo posto, prendendo in qualche modo una posizione dopo che lo hai conosciuto: ci saranno degli aspetti che ti piaceranno di più di altri, delle componenti in cui ti ritroverai di più e altre meno, delle cose che sentirai in linea con chi sei e delle altre meno o per nulla.

Inizierai, quindi, a “collocarti” rispetto all’altra Persona, ad entrarci in relazione e ad integrare ciò che tu sei con ciò che lui/lei è, sentimenti compresi. Si creerà, cioè, un legame vero e proprio.

Ed è qui che la maggior parte di noi pensa al “e vissero felici, contenti” … e, aggiungo io, immutati!

In realtà, se ci pensi meglio, puoi dire di conoscere davvero un luogo nel momento in cui consolidi la tua conoscenza ripentendo continuamente l’esperienza e, soprattutto, aggiorni la tua mappa sulla base delle cose che cambiano.

Magari appena arrivata/o in una città hai imparato, per esempio, che due isolati più avanti da casa tua esiste un negozio bellissimo di articoli vintage. Passa il tempo e, per vari motivi, non vai in quella via per un po’ finchè, passeggiando per caso, scopri poi che quel negozio non esiste più e ne hanno aperto uno di tutt’altro genere.

Questo per dirti che “mappare” un territorio non significa farlo una volta per tutte e basta: significa aggiornarlo periodicamente, prestarci attenzione di volta in volta, e accettare che le cose non restano mai uguali.

Come ho già trattato velocemente in un vecchio post che parlava degli elementi che caratterizzano una solida relazione di coppia, quando parlo di mappe dell’amore mi riferisco a tutto ciò che ha a che vedere con la conoscenza dei gusti, dei desideri, delle paure, delle priorità, dei valori del partner.

Detto in altre parole “mappare” il territorio della tua relazione significa capire quanto sai dell’altro nel qui ed ora della tua relazione e, se ti rendi conto di sapere poco, iniziare a conoscerlo meglio.

Tutto questo dando per scontato che cambiamo tutti per forza di cose, e che tra le Persone (ancora di più tra uomo e donna!) ci sono profonde differenze nel modo di essere e di leggere la vita. Differenze che vanno avvicinate, comprese, e accettate per farle diventare motivo di unione e valore aggiunto, e non “scusa” per fomentare incomprensioni e distanze relazionali che rovinano i rapporti.

Sulle differenze, però, ci soffermeremo in un altro post a breve: il messaggio che mi preme passarti adesso è proprio l’importanza di approcciarti al tuo partner nell’ottica di una conoscenza che sia in divenire e, soprattutto, che sia frutto di un dialogo profondo e attento con l’altro.

E qui veniamo al punto del come fare: aggiorni le mappe del tuo territorio di coppia parlando con la tua metà, confrontandoti su dimensioni personali profonde e relazionali, chiedendo come si sente rispetto ad una data cosa, informandoti se ha ancora una determinata preferenza o meno, e via dicendo.

Puoi fare tutto questo in maniera precisa, sedendoti a tavolino e parlandone ma, molto più spesso, capita che aggiorni le tue mappe semplicemente vivendo il quotidiano e prestando attenzione. Nel mio lavoro con le coppie ho ideato un piccolo e semplice “gioco” che di solito è un buon modo per rompere il ghiaccio.

 

Il gioco delle carte dell’amore

 

Ti racconto brevemente di questo “gioco” non perché adesso significa che puoi fare un buon lavoro solo se ci giochi, ma per darti qualche spunto utile in merito. In pratica non ho fatto altro che creare delle carte sulle quali sono scritte delle domande o delle affermazioni che la coppia può usare in due modi: uno dei due ne pesca una e risponde in prima persona al quesito, oppure risponde alla domanda che trova come se fosse il suo partner.

In questo modo si possono ottenere 2 risultati: se rispondi in prima persona permetti all’altro di conoscerti e riconfermare o aggiornare la sua mappa rispetto a quel dato punto. Se, invece, rispondi dal punto di vista della tua metà ti metti in discussione rispetto alla conoscenza che hai di lui/lei e dai all’altro la possibilità di correggerti e di aggiornare la tua mappa.

Ti metto qui di seguito qualche esempio di domanda utile ad aggiornare le mappe della tua coppia e a favorire la conoscenza, il dialogo e, soprattutto, l’intimità.

 

I più bei momenti passati insieme?

Quali sono i nostri punti di forza?

Cosa ti ferisce di me?

Cosa ti ha fatto più soffrire da piccolo?

Qual è il tuo valore più importante?

I nostri punti deboli ?

Il tuo film preferito

Fammi una promessa

Cosa ti fa rilassare?

Il tuo sogno più grande?

Cosa vorresti realizzare più di tutto nei prossimi 3 anni?

La qualità che apprezzi di più negli altri

Cosa ti piace di più a letto?

La tua paura più grande

Cosa apprezzi maggiormente di me?

Il tuo colore preferito

Cosa ti ha ferito maggiormente nella vita?

Una cosa bella che non mi hai mai detto

Cosa ti fa sorridere?

 

Spero che questi spunti possano esserti utili e buon divertimento se creerai le tue carte dell’amore personalizzate!

Come sempre, ecco qualche testo utile se vuoi riflettere:

- “Relazione di coppia efficace”, di Patty Howell e Ralph Jones.

- “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, di John Gray.

- “Dieci principi per una terapia di coppia efficace”, di John e Julie Gottman.

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.