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Liber-ando "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


Testo molto datato ma che, anche solo “per conoscenza”, dovrebbe essere letto almeno una volta.

Metto già le mani avanti col dire che, di base, non mi ha entusiasmato: trovo che, per quanto di semplice lettura, sia abbastanza ripetitivo e ridondante, sfiorando quasi il fastidioso.

Ma, senza dubbio, aiuta a riflettere sulle profonde differenze tra il mondo dei marziani (gli uomini) e quello delle venusiane (le donne), focalizzando l’attenzione sul fatto che, spesso, quando si è in coppia si dice la stessa cosa, ma non ci si capisce perché si usano occhiali molto diversi per leggere la realtà.

A mio avviso ci sono tutta una serie di stereotipi sulle figure dell’uomo e della donna, non sempre corrispondenti al vero o, forse, più vicine ad una realtà di decenni fa. Detto questo, mi sembra che l’invito essenziale che il libro ci lasci è proprio il fatto di provare ad entrare in relazione con l’altro guardando anche attraverso i suoi occhi.

Che, per dirla in altri termini, significa imparare ad esercitare l’empatia oltre che l’ascolto.

A tratti anche divertente, è sicuramente un libro “da ombrellone”: infatti riesce a trattare con leggerezza e umorismo questioni delicate anche rispetto alle differenze tra i sessi, che sono state al centro di numerosi dibattiti più o meno accesi nel corso degli anni.

 

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

1. Impara a decentrarti.

 

Primo punto importante che mi porto da questa lettura è quello che, soprattutto nelle relazioni sentimentali, siamo portati a vedere le cose solo ed esclusivamente dal nostro punto di vista, perdendoci quasi totalmente la possibilità di ascoltare davvero la nostra metà.

Anzi, succede spesso che lottiamo e insistiamo finchè non vinciamo, cioè finchè l’altro non ce la dà vinta o, peggio, aderisce al nostro punto di vista. Questo genera grande povertà di scambio nella coppia, che non alimenta una conoscenza sulla base delle diversità, ma mantiene una “piatta costanza” basata sull’evitamento dei conflitti.

Invece, imparare anche a tollerare una divergenza di opinioni o ad accettare il fatto che essere diversi non è il male potrebbe fare aprire ad una dimensione di accettazione, che è un qualcosa di molto diverso dalla sopportazione.

 

2. Il miracolo dell’accettazione.

 

In linea con il punto precedente, un’altra riflessione che faccio è che bisogna, forse, fare un po’ pace con il concetto di accettazione. Posto che ci siano delle sostanziali differenze tra uomo e donna (comunque a mio avviso non così rigide e nette), e che sia molto importante imparare a prenderne atto e comprenderle decentrandosi, il passaggio cruciale risiede, a mio avviso, in cosa me ne faccio io di queste differenze.

Posso negarle, certo, e quindi uccido il rapporto.

Posso, invece, vederle, comprenderle e accettarle, un po’ come dice il libro. Ma che vuol dire accettare? Sento spesso usare questa parola con un senso di rassegnazione, come una condizione di sopportazione impotente di un qualcosa che non si può cambiare.

Ed è qui, secondo me, che è necessario un cambio di prospettiva: accettare le differenze del tuo partner non significa subirle alzando le mani al cielo, ma vuol dire abbracciarle. Dire di si ad esse, con la fiducia e la certezza che quello che accetti ti potrà dare arricchimento e freschezza, anche se all’inizio può essere fonte di criticità o difficoltà.

 

3. L’importanza del grigio.

 

Quasi in controtendenza rispetto a ciò che il libro veicola, apprendo sempre di più come non si possano fare delle assolutizzazioni a prescindere. Ed è proprio la totale determinazione con la quale vengono descritti i tratti dei marziani e delle vanusiane che mi porta, di contro, a pensare quanto raramente la realtà possa essere tutta bianca o tutta nera.

Penso, cioè, che non sia assoluto e generale che gli uomini sono più pratici e tendano a risolvere il problema invece di parlarne, mentre le donne siano più emotive e abbiano necessariamente bisogno di condividere sempre e comunque i loro vissuti.

Magari per la maggioranza potrebbe anche funzionare così ma, forse, riscoprire la bellezza del grigio può fare la differenza. Magari in una venusiana c’è tanto di marziano e viceversa, se solo si abbandonassero certe visioni “per partito preso”.

 

 

CITAZIONE PREFERITA

 

“Comprendendo le differenze nascoste dell’altro sesso, possiamo dare e ricevere più amore. Rispettando e accettando le nostre differenze, abbiamo la possibilità di scoprire soluzioni creative e quindi di raggiungere i nostri obiettivi. Ancora più importante, possiamo imparare ad amare e a sostenere nel modo migliore le persone che sentiamo vicine”

 

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.