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Liber-ando "Dai figli non si divorzia"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


Il libro di cui ti voglio parlare oggi si rivolge a tutte quelle coppie che sono in procinto di separarsi e si stanno interrogando su come gestire questo grande passaggio di vita con i loro figli.

Tratta, infatti, il tema della separazione da diversi punti di vista: dallo sguardo dei genitori a quello dei bambini, dal punto di vista di un bimbo piccolo a quello di un adolescente.

La separazione può essere un evento altamente traumatico nella vita di una Persona ma, come sostiene anche l’autrice, può diventare una grande opportunità di crescita e sviluppo.

A questo proposito, la cosa che mi colpisce di più dell’approccio narrativo del testo è proprio la mancanza di assolutizzazioni di sorta. Non ci sono, infatti, dettami o verità preconfezionate che lascino emergere una netta posizione sull’argomento.

Proprio perché, trattandosi di un argomento complesso, non si possono trarre delle conclusioni affrettate e bisogna tenere in assoluto conto la singolarità di ogni situazione specifica. 

Inoltre, nel sottolineare quali sono i nodi più problematici legati alla separazione e alla gestione dei figli a seguito di un divorzio, il libro fornisce degli spunti di riflessione molto pratici riguardo al migliore approccio d adottare nei confronti dei propri figli in un momento così delicato.

E non lo fa teorizzando in maniera asettica e distaccata: infatti nel libro sono presenti diverse testimonianze proprio dalla viva voce di figli ormai grandi. Questo non solo per dare ai genitori una visione “dal punto di vista dei figli”, ma anche per favorire una riflessione in merito agli “effetti relazionali” che  una separazione può determinare.  

Questo con l’intento di sottolineare i possibili campi di influenza e le variabili coinvolte nella separazione ma, secondo me, anche per sfatare un po’ il mito del “trauma a tutti i costi”. Pur sottolineando quanto l’evento divorzio sia destabilizzante per i figli e che conseguenze può portare in base al livello di sviluppo del bambino, emerge anche una sorta di “rassicurazione” rispetto al fatto che, se gestito bene, questo momento di crisi può diventare anche una grande occasione di crescita.

E sembra che l’ingrediente sia proprio la coesione della coppia genitoriale, un po’ contrapposta alla disgregazione della coppia in sé: tanto più gli ex partner restano e si confermano genitori presenti e attenti, tanto meno l’impatto della separazione sarà devastante per i loro figli.

 

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

1. La sincerità prima di tutto.

 

Spesso capita di assistere a scene di “scuse” varie di fronte ad un’evidenza che dice tutt’altro, inventate pensando di attutire il colpo di una verità reputata troppo difficile da digerire.

Quando si parla di separazione, invece, i figli hanno tutto il diritto di sapere la verità, ovviamente adeguata alle loro capacità di comprensione. Spiegare cosa succede non è solo un atto di grande rispetto nei confronti dei nostri figli, ma dà loro un senso di maggiore sicurezza e stabilità, oltre a favorire l’elaborazione dell’accaduto.

Il non detto, invece, non permette di dare un senso, anzi confonde e rende fragili proprio perché si sentono delle cose che non vengono dette e spiegate: ecco che, allora, prevale un senso di sfiducia e solitudine, perché le prime Persone di cui ci si dovrebbe fidare sono poi le stesse che non ci parlano onestamente.

 

2. Genitori è per sempre.

 

Altro aspetto che viene ribadito più volte all’interno del testo è proprio quanto la dimensione genitoriale debba essere scorporata da quella di coppia in caso di separazione. Se si divorzia non si smette di essere genitori anzi, proprio per questo, la funzione genitoriale va potenziata il più possibile per attutire l’impatto traumatico dell’evento separazione.

Far sentire ai propri figli che per loro ci saranno sempre come mamma e papà, aiuta i genitori a rendere più morbido il passaggio critico della separazione, dando ai figli un maggiore senso di sicurezza e stabilità di fronte alla confusione generata da un evento di per sé difficile e sconvolgente.  

 

3. L’importanza di ascolto e sintonizzazione emotiva.

 

Quando si comunica ai figli la decisione di separarsi, e poi anche dopo, non è infrequente essere protagonisti e spettatori nello stesso tempo di grandi esplosioni emotive da parte dei figli. O, viceversa, ci possono essere situazioni nelle quali i figli tendono a tenere tutto dentro, non lasciando trasparire alcun coinvolgimento emotivo.

Un aspetto fondamentale a questo proposito è proprio l’importanza di favorire e permettere nei figli l’espressione di tutte le emozioni possibili, dando loro ascolto e legittimità.

Infatti, solo con una buona sintonizzazione emotiva nei confronti dei nostri figli si riuscirà a permettere l’espressione di vissuti dolorosi in merito alla separazione e la successiva loro elaborazione.

 

 

CITAZIONE PREFERITA

 

Le tensioni si trasmettono ai figli e vanno a incidere sul loro senso di sicurezza e sul loro equilibrio psichico più di quanto incida la separazione in sé: quest’ultima comporta delle perdite e un cambiamento esistenziale che richiede un riassestamento; ma se pone fine alle ostilità e serve a fare chiarezza può rappresentare l’inizio di un nuovo corso, l’uscita da un vicolo cieco”

 

 

  

 

 

 

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