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Liber-ando "Intelligenza Emotiva"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


A continuazione del discorso sull’Intelligenza Emotiva, oggi scelgo di parlarti proprio di un testo fondamentale a riguardo.

Daniel Goleman è stato uno dei primi a focalizzare l’attenzione sul fatto che non esiste soltanto quell’intelligenza che si misura con il QI, per intenderci quella “cognitiva”.

Esiste, infatti, un’altra forma di intelligenza, forse ancora più importante della precedente.

Come lui stesso si chiede nel testo, in che modo possiamo spiegarci il fatto che persone molto brillanti a livello cognitivo non riescano, poi, a stabilire delle relazioni soddisfacenti o a sentirsi appagate da un punto di vista emozionale?

Questo per dire che, molto spesso, il QI non basta. O meglio, non ci può dare una misura unica delle capacità di adattamento di una Persona.

Il testo ripercorre tutte le più importanti scoperte in tema di emozioni, per dimostrare quanto l’aspetto emozionale sia fondamentale per il pieno sviluppo personale e come questo aspetto può essere in un certo senso “allenato”. Descrive, quindi, che cos’è l’Intelligenza Emotiva e le componenti che la racchiudono, andando a trovare dei risvolti applicativi a questo concetto, solo in apparenza teorico.

Ho letto per la prima volta questo testo molto tempo fa, anche perché è stato pubblicato una ventina di anni fa: ciò che, però, mi colpisce sempre è l’attualità di alcuni concetti, che sono talmente importanti da non perdere per niente di efficacia anche a distanza di tempo.

Molto scorrevole e chiaro nell’espressione linguistica, è un saggio che può benissimo essere letto anche da chi è nuovo all’argomento e al mondo della psicologia in genere.

 

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

1. Le emozioni sono essenziali per la nostra vita.

 

In un mondo che va sempre più nella direzione della tecnologia e della “disumanizzazione”, dire che le emozioni sono una parte essenziale della vita può sembrare stonato e inverosimile. Siamo ormai portati a ragionare in termini di numeri, risultati, prestazioni ... e non so quanto pensare alle emozioni possa rimandare ad un’immagine di debolezza o, comunque, ad un qualcosa che sfugge al nostro controllo.

Il testo ci fa, invece, riflettere sull’esatto opposto: Goleman pone l’attenzione proprio sul fatto che è il disagio emozionale caratteristico della nostra epoca il vero “handicap” dell’uomo, troppo orientato al fare e poco al sentire.

 

2. Per sentirsi “interi” bisogna trovare il giusto equilibrio tra emozione e razionalità.

 

Ecco che, un po’ in continuazione del punto precedente, la risposta più adeguata non è sacrificare la razionalità per mettere sempre e solo le emozioni al centro del proprio vivere e operare: si otterrebbe l’effetto opposto, cioè il dilagare inutile e deleterio di istinti ed emozioni privi di contenimento.

Ciò che può rendere una Persona davvero integrata è proprio la possibilità di mettere la propria emotività al servizio della ragione, e viceversa. Nel momento in cui si ottiene un’integrazione flessibile e fluida ci si adatta nel migliore dei modi al proprio ambiente “interno”, ma soprattutto a quello sociale e lavorativo.

 

3. Tutti possiamo essere intelligenti.

 

Altro punto che mi porto dalla lettura di questo saggio è proprio una sorta di fiducia: l’Intelligenza Emotiva non è un segreto o un “dono” riservato a pochi eletti. E’ una facoltà insita in ognuno di noi, e, se vogliamo trovarla dentro di noi, non dobbiamo fare altro che porci attenzione, lavorando sodo per stimolarla sempre di più.

Altro aspetto importante è che, come la ricerca ha appurato ormai da tanto, non esiste una sola intelligenza: puoi non avere un QI esageratamente brillante, ma puoi essere capace di entrare in relazione con gli altri in maniera profonda. Non sarai un erudito intellettuale, ma potrai essere una Persona empatica che sa fare bene il suo lavoro nel piccolo contesto in cui vive.

Detto in altre parole, ognuno di noi ha la sua intelligenza e deve solo sforzarsi di capire quale sia.

 

 

CITAZIONE PREFERITA

 

«Le nuove scoperte scientifiche sono incoraggianti. Ci assicurano che se cercheremo di aumentare l’autoconsapevolezza, di controllare più efficacemente i nostri sentimenti negativi, di conservare il nostro ottimismo, di essere perseveranti nonostante le frustrazioni, di aumentare la nostra capacità di essere empatici e di curarci degli altri, di cooperare e di stabilire legami sociali – in altre parole, se presteremo attenzione in modo più sistematico all’intelligenza emotiva – potremo sperare in un futuro più sereno»

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.