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Liber-ando "I colori delle emozioni"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


Continuando il discorso sulle emozioni, in questo post mi rivolgo soprattutto a genitori ed educatori in genere.

Abbiamo visto quanto sia importante stimolare l’Intelligenza Emotiva, facoltà che può e deve essere “appresa” fin da quando si è piccoli.

E, per questo, ciò significa andare a trasmettere ai propri bambini un vocabolario emotivo, dare loro la possibilità di decifrare ciò che accade dentro di sé in base alle varie situazioni, insegnare a modulare i propri vissuti emotivi.

E, soprattutto quando parliamo di bimbi molto piccoli, un buon modo per fare tutto questo è farsi aiutare da un libro. Esistono una miriade di testi per bambini su emozioni e dintorni: basta che vai a fare un giro in libreria o su Internet e trovi un mondo a riguardo. Io ho deciso di parlarti di questo libro di Anna Ilenas perché lo trovo completo nella sua immediatezza e semplicità.

I colori delle emozioni racconta la storia di un mostriciattolo pasticcione che fa confusione con le sue emozioni (ognuna ha un colore ben preciso), creando un pasticcio di colori che hanno bisogno di essere “riordinati”. Qui arriva in suo soccorso una bimba, che gli insegna a riconoscere le varie emozioni e a “metterle a posto” dentro dei barattoli ben etichettati.

Il libro è, a mio avviso, l’essenza dei passi fondamentali alla base dell’Intelligenza Emotiva: contatto e identificazione delle proprie emozioni, modulazione e controllo delle stesse, empatia e relazione perché questo lavoro non lo fai da solo.

La grafica è molto accattivante, le parole sono ben dosate e, secondo me, rendono bene l’idea dei concetti che vogliono esprimere. Associare, poi, colori ed emozioni credo sia un buon modo per stimolare anche i processi cognitivi dei bambini senza appesantirli. Il libro esiste anche in versione pop-up, in modo da dare l’idea della tridimensionalità e stimolare ancora di più l’immaginazione.

Io ho iniziato ad usare questo libro con mia figlia già da quando aveva un anno, ma devo ammettere che ho visto un reale uso “funzionale” del testo a partire dai suoi due anni.

 

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

1. Per “mettere ordine” dentro di te devi fermarti e ascoltare.   

 

All’inizio della storia il mostro dei colori è confuso perché tutte le sue emozioni sono aggrovigliate e non riesce a venirne a capo. Un po’ come succede a noi quando siamo invasi da emozioni intense, la prima cosa da fare è fermarsi e ascoltarsi. Solo tramite questo passaggio si può arrivare a comprendere cosa si sta provando e a “mettere ordine” nel proprio miscuglio emotivo.

 

2. Anche quando non te lo aspetti puoi imparare qualcosa di nuovo.

 

Il libro finisce in un modo inaspettato: dopo che tutte le emozioni sono state riconosciute e messe in ordine ecco che ne spunta una nuova, non prevista e assolutamente inesplorata. Questo per dire che non si finisce mai di imparare e, soprattutto, di conoscersi davvero. Proprio quando pensi di essere “arrivata/o” ecco che ti ritrovi a fare una nuova esperienza, e via dicendo.

Da qui mi ricollego all’importanza di restare sempre aperti e ricettivi nei confronti sia del proprio mondo interno che verso l’esterno: quasi niente resta immutato, e se ti approcci alla tua vita con animo aperto e curioso potrai rispondere in maniera più funzionale alle sorprese che ti riserverà.

 

3. Nessuno si “salva” da solo.

 

Il racconto in questione lascia dentro una verità molto importante, anche se sembra scontata: l’unione fa la forza. Il mostro dei colori affronta la sua avventura con una bambina, che lo accompagna nel viaggio di scoperta e “riordino” delle sue emozioni. Insieme decidono di iniziare questo viaggio, insieme scelgono di farsene carico e insieme portano a termine la “missione”.

 

 

CITAZIONE PREFERITA

 

“Hai fatto un pasticcio con le tue emozioni. Così, tutte mescolate, non funzionano. Bisognerebbe separarle e sistemarle ciascuna nel suo barattolo. Se vuoi, ti aiuto a metterle in ordine”

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.