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Fai amicizia con lo stress

8 passi per "avvicinare" lo stress


Qualche post fa abbiamo parlato di stress e di quanto questo possa essere causa di difficoltà emotive, fisiche e comportamentali in genere.

Abbiamo anche visto, però, quanto nella risposta allo stress proprio tu puoi fare la differenza.

Oggi andiamo a focalizzare l’attenzione proprio su quali possono essere le strategie più ottimali che puoi adottare per percepire lo stress come “amico” e non come nemico.

Iniziamo!

 

 

1. Occupati, non pre-occupati.

 

Quello che, di norma, noi facciamo è pre-occuparci delle cose che ci succedono. Tendiamo, cioè, ad anticipare il futuro “in negativo”, in modo da non rimanere impreparati quando questo futuro arriva.

Occuparti con anticipo di una questione che deve ancora succedere alimenta soltanto il tuo stato di pressione e ansia, facendoti perdere una visione più oggettiva delle cose e portandoti, soprattutto, a non vivere il momento presente.

Impara ad occuparti delle situazioni nel momento in cui si presentano, senza anticiparle o prefigurarti i più catastrofici scenari futuri: anche se non ci credi, sarai molto più preparata/o e forte di ciò che pensi.

 

2. Impara a pianificare.

 

Altro aspetto importante per fronteggiare lo stress è quello di fare dei piani d’azione. Quando sei piena/o di lavoro o di cose da fare è molto facile andare in tilt e farti prendere dall’agitazione, non riuscendo alla fine a portare a termine nessuno dei tuoi impegni.

Fai un bel respiro, prendi carta e penna e prova a mettere per iscritto tutto ciò che ti causa stress. Dopo che lo hai fatto, vai a stabilire cosa è più urgente e cosa, invece, può aspettare, buttando anche un occhio su cosa è modificabile e su cosa non lo è.

Questo ti può aiutare a fare chiarezza e a stabilire, poi, dei piani concreti per affrontare la situazione, andando ad individuare un ordine di priorità e a capire quali sono i passi utili che puoi fare per sbrogliare la tua matassa.

 

3. Chiedi aiuto.

 

Nessuno si salva da solo, l’ho detto mille volte. Nelle situazioni di stress il sostegno sociale è molto importante: in primis perché puoi avere qualcuno con cui condividere ciò che provi e, aspetto non meno importante, puoi imparare a chiedere aiuto.

Viviamo in una società molto individualista, dove vige la tacita regola che se deleghi o chiedi sei un perdente: ecco, questa è proprio la regola giusta per alimentare il tuo stress! Se io mi sento sola e percepisco tutto il peso di una situazione stressante sulle mie spalle, senza la possibilità di farmi aiutare o delegare, prima o poi esploderò.

 

4. Rilassati e medita.

 

Una grandissima risorsa per la gestione dello stress è proprio la capacità di auto calmarsi. Questo non significa che se ti metti a meditare, fai del training autogeno o altri esercizi di rilassamento miracolosamente il tuo stress va via: sto dicendo che queste strategie possono mitigare il tuo stato emotivo e alleviare la tua attivazione interna, senza però andare ad evitare il problema.

In particolare la meditazione (di cui ho già parlato in altri post e su cui tornerò) è un modo per “guardare in faccia” i tuoi problemi per quello che sono, lasciandoli scorrere dentro di te insieme al tuo respiro. Questo vuol dire decidere con responsabilità di non fonderti con tutti quei pensieri che alimentano la percezione di non controllo di fronte ad uno stressor e, invece, lasciarli andare dopo averli salutati, ritornando a vivere il momento presente.

 

5. Prendi le distanze.

 

Un altro modo funzionale di gestire lo stress può essere quello di prendere le distanze dalle situazioni che ti mettono in difficoltà. Prendere le distanze significa vedere le cose in maniera un po’ più distaccata, imparando ad accettare quello che purtroppo non puoi cambiare.

Ci sono, infatti, delle situazioni dove hai pieno potere d’azione ed altre, magari anche le più stressanti, dove questo potere non esiste. Allora, andare a piangerti addosso su quello che è successo non ti aiuta, insistere per trovare “soluzioni” che non esistono non ti aiuta.

Fai un passo indietro e prova, per quanto possibile, ad allontanarti dal tuo problema cercando di vederlo da una prospettiva più distanziata.

 

6. Non screditarti.

 

Un aspetto che, spesso, alimenta il nostro stress nel quotidiano è il perfezionismo. Se ho standard elevatissimi e mi punisco in maniera importante se non li raggiungo è normale che ogni impegno e prova della vita sarà vissuta con un carico di stress elevato.

Se, invece, inizio a sperimentare anche la dimensione del piacere e della passione, oltre quella del sacrificio e della “lotta per arrivare a”, forse posso abbassare le mie aspettative di successo e perfezione, e vivere in modo più leggero. Leggero non vuol dire superficiale: significa libero da giudizi negativi e svalutazioni personali, fuori dal “dover essere”.

Questo può voler dire anche farti delle coccole: premiati se hai fatto un qualcosa che per te è importante, fai caso anche ai tuoi successi oltre che solo a ciò che non va bene in te o che non sai fare.

 

7. Cambia prospettiva.

 

Quando siamo davanti ad un problema è molto frequente usare quelle che si chiamano distorsioni cognitive: tendiamo, infatti, a generalizzarlo, o a vederne solo gli aspetti negativi, o a leggere le cose come o bianche o nere, senza percepirne le diverse sfumature.

Se io inizio a pensare che non ho alcun potere e controllo su ciò che mi succede, o vedo i problemi come delle catastrofi irreversibili e generalizzate ad ogni ambito della mia vita, tenderò ad abbattermi e sentirmi impotente, sviluppando un meccanismo che si chiama profezia che si auto avvera: più credo che le cose andranno male e non ce la farò, più andrà in questo esatto modo!

Se inizi a leggere la tua realtà anche in modo diverso, forse ciò che oggi è un problema insormontabile può trasformarsi in un’opportunità e una sfida.

 

8. Usa l’immaginazione.

 

Quando ti trovi ad attraversare un periodo stressante può essere utile andare a visualizzare i migliori scenari possibili. La nostra mente ha il potere di farci immaginare le più brutte cose, ma anche di permetterci di prospettarci degli scenari futuri positivi solo immaginando di compiere determinate azioni o di vederci ad affrontare una difficoltà con serenità.

Chiaramente questa non è una magia: questo non vuol dire che se immagino di rispondere in maniera positiva ad un evento stressante poi lo risolvo ma, in un certo senso, è come se indicassi al mio cervello la strada più funzionale da percorrere andando, in un certo senso, ad influenzarlo. Questo genera fiducia nel fatto che, in potenza, siamo in grado di rispondere agli eventi con sicurezza e impegno, senza farci sopraffare.

 

 

Oggi voglio lasciarti con una preghiera molto famosa, che a mio avviso riassume con una frase molto profonda l’essenza della resilienza:

 

Signore, concedimi la serenità di accettare quello che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso, e la saggezza di riconoscerne la differenza”.

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.