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Coltiva la tua "casa relazionale"

La casa della relazione solida


Quando incontro le coppie in terapia spesso racconto loro la storia di una casa. Questa casa è molto grande, ha muri spessi e diversi piani.

Immaginatela come una di quelle case del periodo vittoriano, imponenti e maestose, ma un po’ datate.

Per mantenere la sua bellezza nel tempo, una casa di questa portata necessita, per forza di cose, di una manutenzione.

Ha, quindi, bisogno di molta cura e costanza per mantenersi “viva”, fresca e di prestigio.

Non è data a priori nel momento in cui viene costruita, e non resterà bella nel tempo se qualcuno non se ne occupa.

La coppia funziona un po’ allo stesso modo: non puoi pensare che la tua relazione rimanga uguale nel tempo, o che tutto sia “già scritto” nel momento stesso in cui ti metti insieme ad una Persona.

Essere coppia vuol dire anche esercitare una manutenzione periodica (se non quotidiana!) della tua “casa interiore e relazionale”.

Che fatica, vero? Potrai pensare che sono tutte balle perché stai bene con una persona proprio perché avete in comune dei “punti fermi” che non cambieranno mai: ma sei proprio certa/o che sia così? Tu non sei cambiata/o nel corso della tua vita? E come cambi tu, cambia necessariamente anche la tua coppia.

Per questo, diventa importante tenere conto della normale usura che il tempo e gli eventi possono arrecare alla tua “casa relazionale”, equipaggiandoti di strumenti utili per intervenire laddove noti esserci un po’ di umidità, delle crepe sui muri, o qualche malfunzionamento degli impianti.  

Ma da cosa è costituita questa grande e imponente casa? Quali sono gli aspetti che la rendono così bella e maestosa? Se inizi intanto a capire com’è fatta e a fare attenzione a che cosa potrebbe avere più bisogno di manutenzione, intervenire in caso di necessità sarà più facile.

Prendo a prestito la similitudine della casa da un testo dei coniugi Gottman (due psicologi molto famosi nel campo della terapia di coppia) fatto apposta per gli addetti ai lavori che si chiama “Dieci principi per una terapia di coppia efficace”: in questo post ho deciso, appunto, di riassumerti quello che gli autori dicono rispetto a quali sono gli elementi di una “casa relazionale” solida per aiutarti a capire se la tua coppia li possiede e se hai anche tu da fare delle manutenzioni a riguardo.

Iniziamo!

 

FIDUCIA e IMPEGNO

 

Possiamo dire che questi due aspetti della coppia sono proprio dei fondamentali: immaginateli come i mattoni che formano la casa che stiamo delineando, come due condizioni senza le quali questa casa non può esistere.

La fiducia ha a che vedere con la consapevolezza che l’altro resterà al nostro fianco, che ci sarà fedele in senso lato, che si prenderà cura di noi. Fedeltà non significa solo non tradire il proprio partner con un’altra Persona, ma apre a significati molto più ampi. Fedeltà, quindi, intesa come possibilità di contare sul tuo partner, certezza della sua benevolenza e sicurezza profonda nei confronti della relazione.

Un po’ come dire che quando sei con la tua Persona puoi andare anche ad occhi chiusi, non hai bisogno di guardarti le spalle, sai di poter essere accolta/o e di poterti appoggiare all’altro con sicurezza. E, proprio perché la tua base è sicura, questo ti può permettere di allontanartene per fare esperienza nel mondo e per portare, poi, questa esperienza di nuovo all’interno della tua base con la certezza che qualcuno ti guarda da lontano e ti aspetta a braccia aperte.

Ma la fiducia non può essere data a priori: è vero che ci sono delle componenti istintuali che ti portano a fidarti di qualcuno senza tanto rifletterci, ma di base la fiducia tra due Persone va costruita nel tempo. Ed è proprio per questo che l’altra condizione imprescindibile è l’impegno.

L’impegno è la promessa che fai e che ricevi: una promessa di fedeltà e di cura, di costanza e attenzione. Questo non vuol dire che non sbaglierai mai e che sarai sempre sul pezzo, ma significa che ti impegnerai a fare tutto ciò che è in tuo potere per rialzarti anche se cadi, per agire sulla base dell’impegno che hai preso, per seguire ciò in cui credi.

 

COSTRUIRE LE MAPPE DELL’AMORE 

 

Le fondamenta di questa casa sono rappresentate dalle mappe dell’amore. Quando parlo di mappe dell’amore mi riferisco a tutto ciò che ha a che vedere con la conoscenza dei gusti, dei desideri, delle paure, delle priorità, dei valori del partner.

Detto in altre parole “mappare” il territorio della tua relazione significa capire quanto sai dell’altro nel qui ed ora della tua relazione e, se ti rendi conto di sapere poco, iniziare a conoscerlo meglio.

Lo immagino, tutto questo ti sembrerà un’assurdità: ma se sono sposata/o da 20 anni vuoi che non conosca la mia metà? Beh, certo, la conosci: ma ti sei presa/o la briga di aggiornare questa tua conoscenza? Sei certa/o che quello che piaceva al tuo partner 20 anni fa è identico a ciò che apprezza oggi? E, soprattutto, dedichi del tempo a chiederglielo, o vai per immaginazione?

La mia è un po’ una provocazione per farti riflettere su quanto a volte nella nostra relazione diamo per scontate alcune cose che non lo sono per niente e, inevitabilmente, finiamo per passare la nostra vita con Persone che non conosciamo davvero nel profondo, con le quali gli scambi si sono ridotti a decidere chi va a fare la spesa o chi deve pagare quella data bolletta.

Questo punto può, forse, riguardare di più chi ha relazioni di lunga durata, ma credo che sia qualcosa di molto importante anche per chi sta iniziando una conoscenza: non puoi pensare di essere legato a qualcuno se non ci entri davvero in intimità, se non ti permetti anche di parlare dei tuoi sogni, di ciò che ti terrorizza o di ciò che ti fa commuovere. Non è solo il gusto di gelato o il colore preferito (e ti assicuro che diverse coppie non sanno nemmeno questo!): è la vita, il cuore dell’altro, la sua essenza più nascosta.

 

CONDIVIDERE AFFETTO

 

Eccoci arrivati in taverna! Un altro aspetto base nella relazione di coppia è proprio quello dell’espressione di apprezzamento e amore. Questo può significare manifestare più spesso i nostri sentimenti, ringraziare per quello che l’altro fa per noi, fare dei complimenti, dire parole affettuose, mostrare ammirazione o stima.

La frenesia di tutti i giorni e, a volte, anche il pudore, ci portano a “omettere” delle cose, o perché ce ne dimentichiamo per il poco tempo a disposizione, o perché dire ti amo ci sembra magari una cosa da adolescenti. Non ti sto dicendo di mettere cuoricini rosa ovunque o di fare le serenate sotto il balcone: ti sto dicendo di manifestare ogni tanto il tuo amore e la tua vicinanza anche a parole o con dei piccoli gesti che vanno fuori dall’ordinario.

E’ un qualcosa che avvicina, che rinsalda il rapporto, che fa sentire l’altro desiderato, che gratifica e riempie.

 

AVVICINARSI

 

Altra componente fondamentale di una bella casa è il piano terra, dove magari hai un giardino, un ingresso, una zona per accogliere gli ospiti come si deve. Il piano terra rappresenta il primo vero “contatto” che chi arriva da fuori ha con la tua casa: definisce la tua identità, dà delle importanti informazioni su chi sei e su che cosa è importante per te. Magari chi arriva potrebbe fermarsi solo a questo piano, ma avrà già un’idea ben precisa dell’aria che si respira dentro casa tua.

Calato sul piano di coppia, avvicinarsi significa mantenere un contatto e, soprattutto, accogliere e valorizzare anche i tentativi di contatto del partner. Questo vuol dire anche trovare del tempo da passare insieme, abbracciarsi, darsi un bacio. Sembrano tutte cose un po’ scontate? Potrebbero! Certo, non ho la pretesa di essere così originale, ma mi permetto di essere convinta che non siano cose così scontate!

Non lo sono perché nel quotidiano è più facile correre dietro alle mille cose da fare, o addormentarsi sul divano sfiniti dopo una giornata intensa: hai il tempo per dare un bacio alla tua metà al mattino prima di andare al lavoro? Ti prendi la briga di accoccolarti sul divano alla sera per raccontare com’è andata la giornata? Se lo fai, buon per te!

Questo per dirti che l’amore ha anche bisogno di momenti di incontro e vicinanza, fisici e non. Ecco che, allora, per costruire una relazione solida è necessario impegnarsi per trovare nella propria routine dei “momenti di contatto” per valorizzare il tempo che si trascorre insieme. Sia un aperitivo al bar, una festa di compleanno, un film sul divano alla sera, un bagno caldo insieme: non importa cosa fai, importa quanto dedichi tempo e attenzione alla tua coppia.

                                    

USARE UNA PROSPETTIVA POSITIVA

 

Potremmo definire la prospettiva positiva come il cuore pulsante della nostra casa, quel piano dove magari si può trovare la zona giorno e dove, quindi, ti ritrovi a passare la maggior parte del tempo che trascorri in casa. Per questo, deve essere una zona accogliente, che ti fa sentire bene lì dove sei, nella quale ti riconosci.

La prospettiva positiva ha proprio questo effetto sulla relazione: la trasforma in un posto fidato, in un qualcosa dove, nonostante le perturbazioni giornaliere, ci sentiamo amati e al sicuro. Questo aspetto della coppia ha a che vedere con il tuo modo di leggere la tua relazione e il tuo partner: spesso nei momenti di conflitto o difficoltà siamo portati a pensare che davvero la Persona che ci sta accanto sia cattiva e che ci faccia volontariamente del male.

Questo non fa altro che acuire il conflitto e elimina ogni possibilità di conciliazione.

Guardare a quello che succede con una prospettiva positiva significa, invece, credere che in ogni caso la tua metà sta agendo in buona fede, anche se poi il risultato per qualche motivo ti ferisce.

Inoltre, questo aspetto ha anche qualcosa a che vedere con la gratuità: non mi comporto bene con te perché voglio qualcosa in cambio o perché tu ti comporti bene con me, ma perché ho davvero a cuore la tua vita. E, di conseguenza, i coniugi Gottman sottolineano come delle buone interazioni di coppia debbano essere caratterizzate da un rapporto 5:1 tra interazioni positive e negative. Tradotto: 1 interazione negativa ogni 5 positive. Sei dentro questa proporzione o no?!

 

GESTIRE I CONFLITTI

 

In una grande casa il secondo piano potrebbe essere quello della zona notte, teatro di riposo ma anche di individualità e “ritiro”. E’ un piano che esiste perché esistono gli altri sotto, che non è sfruttato magari come i piani sottostanti ma che, ugualmente, ha una funzione ben precisa e importante.

Stesso discorso vale per la gestione del conflitto all’interno della coppia: se sei fortunata/o non passi tutti i tuoi santi giorni a litigare con il tuo partner, ma quando succede come si sviluppa il conflitto? Detto in altre parole, come litighi? Come affronti i contrasti del quotidiano all’interno della tua coppia? Tu e la tua metà siete in grado di risolvere il conflitto o ci restate incastrati?

A dire il vero una buona percentuale di coppie arriva in terapia proprio perché di base c’è una cattiva gestione del conflitto. Gestire i conflitti non vuol dire non arrabbiarsi, far finta di niente o far vincere la controparte.

Significa ascoltare le ragioni dell’altro presentando anche le proprie senza stare sulla difensiva, senza ostruzionismo o critica. Vuol dire non puntare il dito per il danno ricevuto, ma fare vedere come ci si sente in conseguenza di quel danno.

Vuol dire approcciarsi con un’ottica di conciliazione, proposta e riparazione, e non di combattimento e colpevolizzazione. Ha a che vedere, infine, con la dimensione della responsabilità, intesa come capacità e possibilità di ammettere i proprio errori e le proprie mancanze.

 

REALIZZARE I PROPRI SOGNI

 

Siamo arrivati quasi in cima! Siamo in cima perché ragionare su questo punto significa, in qualche modo, che gli aspetti precedenti funzionano e sono stati ampiamente assimilati all’interno della tua coppia.

Possiamo paragonare la realizzazione dei propri sogni nella coppia ad una mansarda: spesso le mansarde diventano degli “spazi extra”, dove potersi magari dedicare ad un hobby o a fare un po’ di sport. Sono quegli spazi di tutti e anche di ognuno, dove si può coltivare una passione in maniera individuale pur restando in famiglia.

Realizzare i propri sogni vuol dire non annullare se stessi per la coppia, continuare a seguire i propri interessi e i propri sogni, anche se non sono gli stessi del partner. Da un lato parliamo, perciò, di comunicazione e condivisione della propria dimensione individuale all’interno della relazione, dall’altro anche di rispetto e cura per questa dimensione stessa.

Ciò significa non solo potersi sentire liberi di raccontare i propri sogni o di parlare dei propri interessi al di fuori della famiglia, ma anche sentirsi rispettati e sostenuti dall’altro nel perseguimento di questi sogni. Non solo su un piano concreto e materiale, ma soprattutto emotivo e affettivo.

 

TROVARE DEI SIGNIFICATI CONDIVISI

 

La “copertura” della casa è il tetto, baluardo e protezione rispetto all’esterno insieme alle mura. E’ un qualcosa che dà “compimento” alla casa, che si costruisce per ultimo ma che è importante quanto le fondamenta e i muri.

Quest’ultimo punto riguarda quasi una dimensione più “alta”, che ha a che fare con la direzione della nostra vita, con il senso del nostro esistere. E se è quasi imprescindibile che ciascuno di noi abbia dei significati personali, è ancora più importante che questi significati vengano condivisi nella coppia, diventando il “patrimonio” della coppia.

Puoi concepire valori e significati di coppia come il punto verso cui entrambi i partner guardano, la direzione che imboccano insieme lungo la strada della vita: non è fondamentale che tutti i valori siano condivisi da entrambi, ma è necessario che ci possa essere un incontro in tal senso.

Molte coppie si separano o si spengono dopo poco proprio perché manca questa dimensione molto profonda del vivere: che senso abbiamo su questa terra? Che senso abbiamo come coppia? Perché ci alziamo al mattino? Perché abbiamo costruito una famiglia? Verso dove stiamo andando insieme?

Questo vuol dire non solo trovare dei valori comuni alla coppia, ma anche poter condividere quelli personali legati, per esempio, al mondo del proprio lavoro o di altre attività che sono svolte al di fuori delle mura domestiche.

Quindi, cercare insieme una direzione comune accogliendo, nello stesso tempo, anche la direzione personale dell’altro, confrontandosi e interrogandosi sempre.

 

Che dire? Ti auguro di rendere la tua casa sempre più accogliente e solida, e di essere capace di “ripararla” se nel tempo mostra qualche segno di usura!

 

Ecco qualche riferimento se vuoi rifletterci meglio:

- “Relazione di coppia efficace”, di Patty Howell e Ralph Jones.

- “I 7 segreti per una relazione sana e felice”, di Don Miguel Ruiz Jr. e Heather Ash Amara.

- "La passione nel matrimonio", di David Schnarch.

- “Superare lo stress e le crisi di coppia”, di John Bradshaw.

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.