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Liber-ando "Il maialino di Natale"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


Il Natale è alle porte e, proprio per questo, voglio proporti una storia natalizia per bambini.

O, meglio, in apparenza per bambini: chi l’ha scritta è la famosa autrice di Harry Potter che nel 2021 decide di pubblicare un nuovo testo, questa volta legato al Natale.

Se lo guardiamo in maniera più superficiale si presenta come la tipica storia natalizia rivolta a bambini più o meno nel range di età tra i 6 e i 10 anni.

Ma, se ci soffermiamo a leggere il testo in maniera approfondita possiamo trovarci tutta una serie di spunti che parlano tranquillamente anche ad un pubblico adulto, se capace di leggere tra le righe.

Il testo è, in un certo senso, “figlio del Covid” e, magari anche per questo, si porta dietro delle riflessioni sul senso della vita e delle cose in qualche modo anche legate a tutto quello che abbiamo vissuto tra il 2020 e il 2021.

La storia, apparentemente banale, racconta le avventure di un bambino di nome Jack che va a cercare nella terra dei Perduti il suo amato maialino Lino, perso per una serie di avvenimenti collegati. Insieme a lui ci sarà un secondo maialino, regalatogli successivamente per rimpiazzare quello perso, che sarà determinante per lo svolgimento della storia e per l’evoluzione del personaggio di Jack in primis.

Non mi soffermo troppo sulla storia per evitare spoiler nel caso tu volessi leggere questo libro ma posso dirti che, su diversi piani, questo è un libro che affronta il tema della perdita e del lutto ad essa connesso. E, in collegamento con questo tema, tratta di riflesso quello del significato che hanno per noi le cose e le relazioni.

E’ un libro carico di tenerezza, che ti tiene appeso alle pagine fino alla fine e che ha il grande merito di farti assaporare il clima natalizio tornando un pochino bambino.

Lo consiglio per una lettura condivisa tra adulti e bambini, ma anche per concedersi un momento di “riflessione leggera” a livello personale.

 

 

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

 

1. Il troppo stroppia.

 

Viviamo in una società consumistica, molto orientata al possedere cose e all’avere in genere. La lettura di questo libro tocca in diversi punti il tema delle cose, e dell’importanza che diamo o non diamo ad esse.

Nella storia tutte le cose perse o dimenticate vanno a finire nella terra dei Perduti, una sorta di luogo magico alternativo alla Terra dove le cose vengono divise in base all’importanza che hanno avuto nella terra dei vivi.

Quelle totalmente dimenticate, di poco valore e subito rimpiazzate vengono proprio private della loro linfa vitale e distrutte dal Perdente, una sorta di robot mostruoso che si nutre degli oggetti dimenticati smembrandoli e usandoli per ampliare ancora di più la sua immensa stazza metallica.

Leggere queste pagine proprio dal punto di vista delle cose dimenticate ci fa quasi sentire in colpa per il consumismo e gli sprechi di cui siamo spesso protagonisti e, in un certo senso, ci aiuta a riflettere sul senso che diamo alle cose che possediamo, stimolandoci magari a stare più attenti ai nostri acquisti e ad avere cura delle cose che abbiamo già.

 

 

2. Il coraggio di attraversare e accettare una perdita.

 

Altro tema cardine toccato dal libro è quello della perdita e della capacità/possibilità di “lasciare andare”. Jack vive la perdita del suo maialino Lino in maniera angosciante: non trova pace, è arrabbiato e non riesce ad accettare che le cose siano andate in quel modo.

La sua reazione è comprensibilmente simile a quella che abbiamo quando perdiamo una Persona cara o un qualcosa di molto importante per noi: ci attacchiamo con tutto il nostro essere a ciò che abbiamo perso e facciamo molta fatica ad accettare la perdita.

Senza spoilerare, possiamo dire che dentro Jack (e anche dentro ognuno di noi) il salto di qualità può avvenire nel momento in cui iniziamo a focalizzarci su cosa abbiamo imparato/ottenuto/sperimentato da ciò che abbiamo perso, spostando un attimo l’attenzione dalla perdita in sé.

Questo genera dentro di noi una sorta di “costanza dell’oggetto” per parlare in psicologese. Detto in altri termini, pian piano ci renderemo conto che ciò che è stato perduto non è affatto perso perché è integrato dentro di noi, fa parte del nostro vivere quotidiano, dei nostri valori e significati oltre che dei nostri ricordi.

Quello che ti sto descrivendo è, però, un processo non una magia: bisogna attraversare la perdita e il lutto relativo per poterli elaborare ed integrare. Un po’ come ha fatto Jack attraverso il suo importante viaggio magico verso l’accettazione e l’integrazione della perdita.

 

 

3. Il potere della speranza.       

 

Ultimo punto importante regalatomi da questa lettura è una riflessione sulla speranza. A volte perdiamo anche quella, ci arrendiamo, rimaniamo impotenti credendo di non poter fare nulla per migliorare delle situazioni difficili o per sanare delle ferite che bruciano.

Attraverso il percorso che Jack fa nel suo viaggio magico apprende sempre di più ad approcciarsi a ciò che succede da protagonista attivo, sviluppando una speranza crescente verso la sua vita e il suo destino che si evolverà in maniera sorprendente verso la fine della storia.

Nello specifico, in questo caso parliamo della speranza delle cose di essere ricordate e ricercate dal mondo dei vivi, ma anche la speranza alimentata dal sentirsi profondamente amati e accettati da qualcuno importante per noi: questo può diventare un motore importante verso l’evoluzione positiva e la realizzazione di noi stessi.

E, per finire, questa speranza può essere trasmessa un po’ come fa Jack con le cose dimenticate che lo circondano: ognuno di noi può essere “messaggio di speranza” per qualcun altro, e questo fa bene sia a chi riceve il messaggio ma anche a chi lo dà.

 

 

CITAZIONE PREFERITA

 

“Per l’ultima volta Lino mise le zampette intorno al collo di Jack, che sentì di nuovo l’odorino di tutti i suoi nascondigli, della caverna calda sotto le coperte, con quella traccia del profumo della mamma. << La perdita fa parte della vita >> gli sussurrò Lino nell’orecchio, strofinandogli il muso sui capelli. << Ma alcuni di noi vivono nonostante siano stati persi. E’ tutto merito dell’amore >>.

 

 

 

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.