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Quando non è solo il QI a definire l'intelligenza

Le chiavi dell'Intelligenza Emotiva


Qualche post fa abbiamo parlato di emozioni, di cosa sono e di come funzionano. Oltre ad aver sottolineato quanto importante sia il loro ruolo nella nostra vita, abbiamo riflettuto sul fatto che hai un “potere” sulle tue emozioni, non sei solo una vittima passiva della tua esperienza emotiva.

Questo perché sei intelligente. E non sei solo intelligente nel senso che intendi tu: sei intelligente anche emotivamente. Come abbiamo visto, infatti, esiste una facoltà molto importante dentro di noi e si chiama Intelligenza Emotiva.

Daniel Goleman, lo studioso americano che ne ha parlato per la prima volta 20 anni fa, ci dice che l’Intelligenza Emotiva è la capacità di avere consapevolezza delle tue emozioni e di saperle gestire, la capacità di leggere i segnali sociali e rispondervi in maniera adeguata e, infine, la capacità di esprimere le tue emozioni, riuscendo a modularle in maniera adeguata.

Ma è possibile “allenare” queste capacità? In teoria, si.

Di seguito trovi una serie di “punti” utili per aiutarti ad allenare la tua Intelligenza Emotiva.

 

1. Accendi la tua autoconsapevolezza emozionale.

 

Il primo passo per stimolare la tua Intelligenza Emotiva è proprio quello di iniziare a “metterti in contatto” con le tue emozioni: impara a dare un nome alle emozioni, provando ad espandere il tuo vocabolario emotivo (per fare questo è molto utile leggere romanzi!), identificandone tutte le possibili sfumature e la diversa intensità con cui possono essere esperite.

Chiediti spesso come stai e cosa provi, e rispondi a questa domanda ascoltando tutti i segnali che arrivano dal tuo corpo, oltre che dalla tua mente. Se ti può essere utile, inizia a tenere una sorta di diario, dove poter annotare giornalmente come ti sei sentita/o e se hai provato delle emozioni in particolare. Senza giudicarle o cercare di gestirle in qualche modo: per il momento è necessario solo che tu impari a riconoscerle e a differenziarle.

Prova anche a riconoscere le tue emozioni dall’espressione del viso e dei gesti, tuoi e degli altri. Successivamente, potresti sforzarti di identificare nella tua vita la differenza tra sentimenti, pensieri e azioni. E, una volta afferrata questa differenza, puoi interrogarti sulle cause delle tue emozioni, andando ad individuare situazioni, attività o relazioni che possono suscitare dentro di te una data emozione.

 

2. Impara ad autoregolare le tue emozioni.

 

Una delle difficoltà che mi viene spesso raccontata è proprio quella relativa alla regolazione emotiva: o ti senti sommersa/o da emozioni che sembrano invadenti e incontrollabili, o non riesci minimamente a manifestarle ed esprimerle. Siamo davanti, in queste situazioni, ad un eccesso di attivazione emozionale in un caso e ad un difetto nell’altro.

Parlare di controllo emozionale  vuol dire imparare a trovare la giusta “via di mezzo” tra il viverti le tue emozioni in maniera forte e totalizzante, facendoti completamente invadere da esse, e cercare di contenerle e reprimerle in ogni modo a te possibile. Ciò può voler dire accogliere le tue emozioni così come sono, senza giudicarle, e provare ad esprimerle senza farti travolgere.

Nello stesso tempo, autoregolarsi vuol dire anche spostare la tua attenzione su altro se sei molto arrabbiata/o o ti senti sotto pressione, magari trovando delle attività che ti fanno stare bene o usando delle tecniche di rilassamento. Viceversa, se il tuo problema è legato all’espressione emotiva potresti allenarti a scrivere le tue emozioni e poi gradualmente a comunicarle a voce.

 

3. Indirizza le tue emozioni in senso produttivo.

 

Le nostre emozioni possono essere estremamente “attivanti” e renderci vitali e produttivi, ma possono anche essere una gabbia che ci impedisce di vivere bene la nostra vita. Dirigere le emozioni in senso produttivo vuol dire, in qualche modo, stimolare dentro di te l’emergere di sentimenti positivi verso te stessa/o e gli altri.

Una pratica molto utile in questo è, per esempio, quella della gratitudine di cui ti ho già parlato in passato. Altro aspetto importante è quello di esercitarti a trovare delle alternative efficaci alle emozioni negative, analizzando le tue distorsioni cognitive e il tuo stile esplicativo (anche di questo ti ho già accennato in passato). Allo stesso modo, impara a correggere i pensieri catastrofici sostituendoli con pensieri positivi, utili per fronteggiare le situazioni in cui ti senti frustrata/o.

Ancora, un altro modo per indirizzare le tue emozioni in senso produttivo è quello di metterle “al servizio” degli altri: aumenta le tue capacità di ascolto empatico, oppure allenati ad accorgerti di chi ha bisogno di essere aiutato e ad aumentare la collaborazione e l’interesse generale verso gli altri. Poter modulare le emozioni che senti dentro riuscendo, appunto, a “trasformarle” in qualcosa di utile per te e per gli altri può fare le differenza.

 

4. Allena la tu Intelligenza Interpersonale.

 

Questo punto ha, per esempio, a che fare con la capacità di risolvere i conflitti nei rapporti, analizzandoli e comprendendoli. A questo proposito l’uso dell’assertività può essere un buonissimo strumento: se quando ti senti arrabbiata/o, delusa/o e chi ne ha più ne metta ti limiti a comunicare all’altro come ti senti, descrivendo la situazione specifica e l’azione specifica che ti ha fatto reagire in questo modo, avrai buone probabilità di non finire a litigare.

L’uso del Messaggio Io (ci torneremo in alti post …) ti permette di avvicinarti all’altro senza farlo sentire giudicato e accusato, quindi evitando che si metta sulla difensiva e ti aggredisca a sua volta. Altro aspetto che ha a che vedere con l’Intelligenza Emotiva a livello interpersonale è la capacità di leggere i segnali sociali attraverso l’osservazione della comunicazione non verbale: spesso, invece, andiamo troppo di corsa per farci caso, con il rischio di perderci delle occasioni importanti a livello relazionale.

Altra componente dell’Intelligenza Emotiva è la capacità di esprimere emozioni “intime” nelle tue relazioni: siamo spesso come “ingessati” di fronte alla possibilità di comunicare affetto, amore o approvazione. Come se farlo ci rendesse più deboli o vulnerabili, ti ritrovi? Infine, come accennato nel punto precedente, una facoltà che va allenata per stare bene con gli altri è proprio l’empatia, cioè la capacità di provare ad entrare nel mondo dell’altro assumendo il suo punto di vista (su questo ci torneremo a breve!). 

 

Sei pronta/o a metterti a lavoro per ritrovare l’Intelligenza Emotiva sepolta dentro di te?!

 

 

 Ecco anche oggi alcuni titoli utili per approfondire:

- “Intelligenza Emotiva. Che cos’è e come può renderci felici”, di Daniel Goleman.

- “Intelligenza Emotiva. Pillole meta emotive per vivere meglio”, di Antonella D’Amico.

- “Alchimia emotiva. Come la mente può curare il cuore”, di Tara Bennet Goleman.

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.