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Liber-ando "Lasciare il passato nel passato"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


Il  libro di cui ti parlo oggi parla di trauma e, soprattutto, delle possibilità elaborative che il nostro cervello possiede per rispondere a situazioni più o meno stressanti.

L’autrice è Francine Shapiro, nome noto nel campo della psicologia, in particolare perché fu lei a scoprire quasi per caso che è possibile arrivare ad una rielaborazione completa di eventi traumatici attraverso l’uso dei movimenti oculari.

Da qui, dopo numerose ricerche, nacque l’approccio psicoterapico conosciuto oggi come EMDR, e ritenuto il trattamento d’elezione per tutto ciò che ha a che vedere con il trauma.

Il libro si rivolge per lo più ai non addetti ai lavori, perché ha proprio la funzione di illustrare questo approccio ma, soprattutto, di aiutarti a capire che ciò che sei e che fai oggi è, molto probabilmente, frutto di ciò che ti è successo ieri.

Lungi da essere una sorta di “spada di Damocle” che ti piomba addosso senza via di scampo, questa verità ti dice proprio l’opposto: nonostante tu abbia vissuto degli eventi più o meno traumatici nella tua vita, hai la possibilità di prendertene cura e di superarli. Detto in altre parole, ciò significa che se da un lato è verissimo che il tuo passato influenza il tuo presente, è altrettanto vero che nel tuo presente puoi liberarti dal “peso” del tuo passato.

Attraverso le testimonianze di molti pazienti che hanno scelto di lavorare con l’EMDR per affrontare i loro traumi, Francine Shapiro ci porta per mano alla scoperta di una tecnica che diventa non solo strumento per il lavoro psicologico, ma anche una nuova modalità di approccio alla vita.

Nel testo sono presenti, infatti, numerosi spunti di lavoro per aiutarti a fare dei collegamenti tra le difficoltà che trovi nel presente e il tuo passato: questo perché, quasi sicuramente, le convinzioni e le emozioni che oggi hai verso te stessa/o e gli altri derivano da alcuni ricordi (più o meno traumatici) del passato che il tuo cervello non è riuscito ad elaborare da solo perché troppo forti.

Se ciò che hai vissuto non è stato così devastante per te, potresti riuscire già in questo modo ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto a tuo passato e alla tua vita in genere, imparando a mettere in pratica anche le tecniche di “auto aiuto” presenti nel testo, che possono esserti utili per gestire i momenti critici.

Se, invece, senti che questo non basta questa lettura ti dà la spinta giusta a prenderti cura di te con il sostegno di un terapeuta e tramite l’ausilio di questa tecnica: in questo modo, quindi, sarà possibile aiutare il tuo cervello a “digerire” quello che è stato e a superarlo, lasciando appunto il passato nel passato.

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

1. Il presente non è “già scritto”.

 

Quando viviamo delle situazioni difficili siamo portati ad abbatterci, perché spesso pensiamo che, visto che abbiamo vissuto degli eventi “negativi”, l’impatto di essi sarà per sempre devastante. Quindi anche il nostro presente viene come “sporcato” dal nostro passato, e ci porta a non aspettarci nulla di positivo dalla vita.

La lettura di questo libro riconferma dentro di me una profonda verità: nulla è “già scritto”. Certo, nessuno di noi ha il potere di cambiare il passato, ma tutti possiamo elaborarlo dandogli un “compimento”.

Elaborare vuol dire “digerire” l’evento spiacevole che ci è successo, dandogli un senso nuovo e accostandolo agli altri eventi (sia positivi che negativi) che ci sono successi, ma che non ci hanno scompensato. Questo facilita la ripresa, perché ci dà un senso di respiro anche rispetto al nostro presente: se mi accorgo di aver fatto pace con il mio passato, sentirò anche che il mio presente è una cosa diversa e che, oggi, non sono più in pericolo.

Affrontare il presente come tale ci permette davvero di vivere la nostra vita come una scommessa che si rinnova ogni giorno, come una partita che va giocata fino alla fine per vedere chi vince. In parole povere non sei solo il tuo passato, ricordalo sempre.

 

2. Puoi avere un ruolo attivo nel tuo passato e nella tua vita.

 

Altro aspetto che mi porto dentro da questa lettura è il ruolo attivo che possiamo avere rispetto agli eventi che ci succedono giorno per giorno. E sottolineo volutamente la parola “rispetto”: quando dico che possiamo avere un ruolo attivo rispetto agli eventi, non sostengo certamente che possiamo sempre scegliere il nostro presente o modificare il nostro passato (magari!).

Quello che voglio dire è che abbiamo potere rispetto a come leggiamo ciò che ci succede nella vita, quindi sia rispetto al passato che rispetto al presente. Gli spunti pratici che Francine Shapiro ci regala in questo libro vanno in questa direzione: tu, proprio tu in prima persona, puoi imparare a leggere il tuo presente alla luce del tuo passato.

Puoi acquisire sempre più consapevolezza rispetto ai tuoi nodi e puoi, piano piano, andare a vedere da dove arrivano e perché. Sicuramente fare tutto questo con l’aiuto di un terapeuta può fare davvero la differenza, ma se inizi anche solo a capire come stai e se il tuo sentire è coerente o meno con la situazione, o se ha a che vedere con il tuo passato, hai già posto le basi per un buon percorso di elaborazione personale.

Comprendere i perché o i come non cambia certo il tuo passato, ma se impari a capire come reagisci o come ti senti nelle varie situazioni difficili della tua vita, da lì apri il “vaso di Pandora” della comprensione di te stessa/o e dell’elaborazione del tuo passato.

 

3. Tendiamo tutti alla guarigione.

 

Ultimo aspetto che, leggendo il testo, riconferma un po’ la mia visione delle cose è il fatto che il cervello (e non solo!) ha la straordinaria capacità di tendere alla risoluzione. La ricerca ci dimostra ormai che non solo il cervello è plastico, quindi in grado di “modificarsi” in base agli apprendimenti, ma anche che tutto il nostro corpo tende spontaneamente allo sviluppo positivo e alla crescita.

Questo vuol dire che, anche se hai vissuto dei traumi di varia natura, il tuo cervello non è destinato a soccombere ma, con le dovute stimolazioni, tenderà a rielaborare ciò che ti è successo per andare verso una risoluzione adattiva e positiva.

Esiste, infatti, dentro di noi una sorta di tendenza attualizzante, che puoi immaginare come una specie di “forza” che ci permette di adattarci nel migliore dei modi al nostro ambiente e di perseguire il benessere e la guarigione.

Questo apre degli scenari molto affascinanti non solo sul piano delle neuroscienze e simili, ma anche sulla nostra visione delle cose: tu (e il tuo cervello!) hai già dentro di te tutte le risorse funzionali per rispondere in maniera positiva e adeguata a ciò che ti succede, bisogna solo “eliminare gli ostacoli” che si possono trovare lungo questo cammino verso l’autodeterminazione.

 

 

CITAZIONE PREFERITA

 

<< Pertanto è utile tenere presente che, qualunque sia l’emozione, la convinzione o il comportamento negativo persistente che da tempo ci affligge, non è la causa della sofferenza, ma il sintomo. La causa è probabilmente il ricordo che scatena queste reazioni. Alla base dei sintomi negativi come della salute mentale ci sono i ricordi. Ciò che fa la differenza è il modo in cui sono stati immagazzinati nel cervello. Se non sono stati elaborati, possono spingerci a reagire in maniera eccessiva o a comportarci in un modo che danneggia noi e chi ci sta vicino. Se invece sono stati “elaborati”, ci permettono di avere reazioni adeguate che vanno a beneficio nostro e di chi amiamo>

 

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.