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Liber-ando "Trova il tuo perchè"

Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale


Simon Sinek è un imprenditore e scrittore che ha scritto diversi libri incentrati sui temi della comunicazione e della leadership.

Nel 2009 fece una Ted Talks molto interessante parlando dell’ormai divenuto famoso “Cerchio d’oro”.

Questo libro può essere considerato una sorta di riassunto di quel Ted, e nasce come guida per trovare il “perché” che anima le nostre vite.

Partendo dall’esemplificazione del Cerchio d’oro, Sinek ci fa vedere come tutto ciò che ha a che fare con il “Perché” e il “Come” sia da riferirsi alle parti più antiche del nostro cervello (sistema limbico), direttamente deputate all’elaborazione emotiva delle informazioni.

Viceversa, il “Che cosa” riguarda la parte più evoluta di noi (la neocorteccia) e, quindi, tutto ciò che è calcolo e razionalità.

Perciò, per farla breve, egli sostiene che le vere scelte sia in termini lavorativi, che commerciali o di vita in genere, partano dai “Perché” e dai “Come”, non dai “Che cosa”.

Il testo si presenta, in pratica, come una sorta di prosecuzione del suo primo libro (“Partire dal Perché”), e ne diventa a tutti gli effetti la parte applicativa. Si rivolge in maniera indistinta a singoli e gruppi, a leader e imprenditori, ma anche a casalinghe o studenti: questo perché tratta un tema di estrema rilevanza e applicabilità sia per il mondo del lavoro che per quello della vita privata in genere.

L’idea centrale presentata nel libro è che tutti noi siamo al mondo per seguire uno scopo che dà senso al nostro esistere: quindi, solo nel momento in cui troviamo il nostro “Perché” riusciamo a vivere un senso di totale realizzazione.

Purtroppo, però, non sempre questo è chiaro per noi o, magari, attraversiamo dei periodi di vita nei quali perdiamo la rotta: e, infatti, questo libro ha proprio la funzione di facilitarci il lavoro. Attraverso molti esempi e spunti pratici ci guida passo passo alla ricerca di noi stessi e del nostro senso nel mondo, permettendoci di porre le basi per realizzare ciò per cui siamo nati e, quindi, di diventare pienamente ciò che già siamo.

 

 

3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO

 

 

1. Fai la differenza tra felicità e realizzazione.

 

La prima riflessione che mi porto dalla lettura di questo libro è la differenza che esiste tra il concetto di felicità e quello di soddisfazione. Siamo spesso portati a leggere la nostra realtà nell’ottica della felicità, come fosse una meta da raggiungere e per cui lottare.

Ma, come ci fa riflettere l’autore, la felicità è quasi sempre legata all’avere, al possedere qualcosa e, quindi, al “che cosa” abbiamo o realizziamo. Siamo felici se guadagniamo di più, se otteniamo quella promozione, se compriamo quel paio di scarpe, se facciamo quel viaggio: se ci fai caso, il concetto di felicità risponde alla domanda “che cosa”, proprio perché siamo, quasi sempre, felici di qualche cosa.

Viceversa, la realizzazione personale passa per il “perché”, e va molto più in profondità toccando il mondo dei nostri valori e significati. Mi sento realizzata non quando posseggo un qualcosa o raggiungo un traguardo, ma perché l’ho fatto. In altre parole, possiamo sentirci soddisfatti, sul lavoro o nella vita privata, solo nel momento in cui il nostro agire (ed, eventualmente, anche il nostro avere) è legato ad una motivazione ben definita, ad un perché che dà senso al nostro fare.

Non è un caso, infatti, che ci siano persone che hanno tanto e non si sentono appagate, mentre ci sono persone che sono realizzate pur avendo molto meno: quindi, possiamo concludere che puoi sentirti realizzata/o solo nel momento in cui trovi e persegui il tuo perché di vita, non quando hai delle cose o raggiungi dei traguardi.

La vera realizzazione è agire per un dato motivo e, in conseguenza, vedere poi degli effetti tangibili e quantificabili nei termini del “che cosa” solo a seguito di un’azione guidata da un perché.

 

2. Il perché è oggi.

 

Un altro concetto su cui si è spostata la mia riflessione è il fatto che il nostro perché va cercato, vissuto e realizzato nel qui ed ora. Esiste una sorta di “errore cognitivo” che, anche involontariamente, un po’ tutti ci ritroviamo a compiere: quello che ci fa confondere l’ideale con il reale.

A volte, quando parliamo di valori e significati, sembra quasi che ci riferiamo a delle cose che oggi non ci sono e che ci saranno solo dopo che ci avremo lavorato un po’: confondiamo, cioè, un ideale (che appartiene alla dimensione della possibilità e non della realtà) con un valore.

L’ideale è, banalmente, qualcosa che mi piacerebbe diventare, mentre il perché che mi fa alzare dal letto al mattino (e, quindi, il valore) è qualcosa che io vivo e sperimento oggi, momento dopo momento, perché ce l’ho già dentro.

Ed è un qualcosa che viene fuori ancora di più nel momento in cui io mi accetto e do compimento a ciò che sono: perciò, non vedere la ricerca del tuo perché come un qualcosa che dovrà ancora arrivare, ma parti dal presupposto che il tuo perché è già dentro di te e, magari, devi solo lavorare per farlo venire fuori. 

 

3. Dai importanza alla tua storia personale.

 

Il primo passo che Simon Sinek indica per andare alla ricerca del proprio perché è proprio quello di raccontare la nostra storia: nel testo ci suggerisce di ripercorrere il nostro passato alla ricerca di quegli eventi particolarmente significativi che ci hanno segnato di più nel bene o nel male.

E, grazie a questi eventi, ci suggerisce di andare a rintracciare dei temi ricorrenti che hanno a che fare con ciò che siamo e in cui crediamo: questo fa riflettere sull’importanza del considerare il nostro passato un grande bagaglio che, anche se con delle sofferenze, ci ha permesso di essere come siamo adesso e, quindi, di essere in vita con il nostro determinato perché.

Il fatto che l’autore suggerisca di partire dal “racconto emozionale” di alcuni eventi del nostro passato ha un senso molto profondo: solo se imparo ad accettare emotivamente da dove provengo e che cosa ho avuto in “eredità” potrò, poi, accettare pienamente ciò che sono.

 

  

CITAZIONE PREFERITA

 

 

“Il PERCHE’ è un concetto molto più profondo, che riguarda la nostra vera motivazione, ciò che davvero ci ispira ad agire. E’ lo scopo, la causa o il credo che guida ogni organizzazione e la carriera di ogni persona. Perché la vostra azienda esiste? Perché vi siete alzati dal letto stamattina? E perché dovrebbe essere importante per gli altri?”

 

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.