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Amarsi in equilibrio

I sistemi motivazionali nella coppia


Quando si diventa una coppia si ridefiniscono tanti equilibri: individuali, familiari, sociali, contestuali.

E, ancora prima di consolidare il legame, nel rapporto tra partner entra subito in gioco l’attaccamento e la nostra storia personale in genere.

Abbiamo già trattato l’argomento in diversi post, per cui non mi ripeterò e ti invito ad andarteli a cercare se vuoi riprendere alcuni aspetti.

In questa sede ti basti sapere che quando ti senti attratta/o da una Persona, e poi quando ci entri in relazione, entrano in gioco degli aspetti ben precisi legati allo stile di attaccamento che hai acquisito e alla visione che hai di te, degli altri e del mondo.

Detto in altri termini, la relazione affettiva che hai creato con la tua figura di riferimento quando eri in fasce inciderà notevolmente sulla relazione che andrai ad instaurare da adulto: e, per dirla tutta, tenderai o a replicare il modello che hai ricevuto, o a fare l’esatto opposto per reazione.

Solo se avrai acquisito una certa consapevolezza in merito alla tua storia e alle tue ferite d’attaccamento potrai, invece, creare un tuo modello di relazione che vada a “tagliare il cordone” con il tuo passato.

Posto tutto questo, non possiamo comprendere cosa si attiva in una relazione di coppia se non andiamo a considerare quelli che in gergo vengono definiti Sistemi Motivazionali Interpersonali (SMI). Non sarebbe, infatti, possibile comprendere pienamente il legame tra i partners senza chiarire il ruolo che hanno i vari sistemi motivazionali implicati nelle relazioni di coppia, e quanto sia importante che restino in equilibrio tra loro.

 

Che cosa sono i sistemi motivazionali

 

Possiamo definire i sistemi motivazionali come sistemi di comportamento innati e definiti da regole, appartenenti più ad aspetti inconsapevoli che vanno al di là della razionalità e del controllo cosciente.

Appartengono, infatti, più alle regioni limbiche del nostro cervello (che sono collegate alle emozioni e alle interazioni affettive), anche se alcuni sistemi hanno origine nel cervello rettiliano (primitivo, legato alle funzioni base della sopravvivenza), mentre altri funzionano in maniera più complessa grazie alla nostra neocorteccia (cervello più evoluto e recente, sede del linguaggio e della razionalità, della coscienza, delle interazioni umane complesse).

Sono comportamenti specie-specifici, cioè relativi e caratteristici della specie a cui si riferiscono (in questo caso l’essere umano) e guidano, in un certo senso, le interazioni e le azioni di tipo sociale. Infatti, si attivano in determinate situazioni che presuppongono l’interazione tra aspetti interni e aspetti sociali, e si manifestano in maniera differenziata e bilanciata a seconda del tipo di relazione di attaccamento presente, oltre che della specifica fase di vita della coppia stessa.

Pur essendo comportamenti “innati”, sono molto influenzati dall’apprendimento e dall’esperienza, quindi possono essere “modificati” e bilanciati in base alla relazione che si vive in quel momento specifico.

Per non fare confusione, proviamo a vederli più nello specifico in maniera schematica.

 

SMI di attaccamento: questo è il sistema che, probabilmente, conosciamo tutti almeno un pò.

E’ finalizzato a garantire un approdo sicuro da eventuali situazioni difficili, infatti ha la funzione di mantenere la vicinanza fisica ed emotiva alla nostra figura di rifermento e, di solito, si attiva proprio di fronte ad una minaccia.

Quando il bambino è molto piccolo questa sopravvivenza passa anche per il sostentamento fisico e, per questo, il bambino emette tutta una serie di comportamenti finalizzati ad “attirare l’attenzione” del caregiver, che gli garantiranno la sopravvivenza e diventeranno sempre più strutturati e complessi nel corso del tempo.

Per quanto riguarda questo sistema di attaccamento all’interno della coppia, esso si attiva nella fase dell’innamoramento e poi dell’amore maturo, fase nella quale il legame diventa più sicuro e il partner inizia a diventare a tutti gli effetti una figura di attaccamento.

possiamo trovare delle similitudini, ma anche delle differenze rispetto all’attaccamento madre-bambino.

Per esempio, nel caso della coppia la sopravvivenza che garantisce è più di tipo affettivo che fisico, infatti soddisfa di più il bisogno di conforto, comprensione, sicurezza emotiva. Inoltre, questo sistema all’inizio si attiva più per un’attrazione di tipo sessuale, che diviene la spinta per ricercare la vicinanza e il contatto.

Poi, mentre nell’attaccamento infantile parliamo anche di legame biologico ed esclusivo, in questo caso non c’è legame di sangue e questo sistema non è esclusivo, nel senso che posso manifestare comportamenti di attaccamento anche con più Persone contemporaneamente.

Anche nel caso della coppia questo sistema è attivato da minacce legate a fragilità, vulnerabilità di vario tipo, solitudine, malattia, dolore, disagio emotivo: quando uno dei due partener sente una “minaccia” su uno di questi aspetti attiva il sistema motivazionale di attaccamento per richiedere all’altro la soddisfazione dei suoi bisogni, mentre l’altro partner attiva in risposta il sistema di accudimento.

Infine, come per la relazione madre-bambino questo sistema motivazionale genera reazioni di protesta, disperazione o distacco di fronte alla separazione o alla perdita: per fartela semplice, se per qualche motivo la tua figura di attaccamento verrà a mancare, tenderai a reagire un po’ nello stesso modo che hai imparato ad adottare nel corso della tua relazione primaria. Indifferenza se sei stato protagonista di una relazione di tipo evitante, disperazione se hai vissuto un attaccamento ambivalente e protesta nel caso tu abbia un attaccamento sicuro.

Se questo sistema è equilibrato nella coppia, nel momento in cui verrà soddisfatto permetterà l’attivazione di altri sistemi complementari, come quello sessuale, cooperativo e, soprattutto, esplorativo. Di fronte all’ipertrofia del sistema di attaccamento, invece, gli altri sistemi potrebbero ridursi o venire meno, portando all’emergere del conflitto.

Proprio per questo, rispetto all’attaccamento dell’infanzia, nella coppia deve essere presente una certa reciprocità e parità: per intendersi, una volta avrò bisogno io, una volta il mio partner. E questa reciprocità deve essere garantita per non cadere in forme di disequilibrio che fanno assomigliare la relazione più ad un’amicizia che ad una relazione di coppia.

 

SMI di accudimento: questo sistema è esattamente complementare al precedente. Vedilo come l’altra faccia della medaglia: infatti, la sua spinta all’azione è quella di fornire cure e vicinanza.

Grazie a questo sistema, attivato dalle richieste d’aiuto o dai segnali di disagio di un partner, l’altro è in grado di mostrare interesse, offrire protezione e conforto tramite rassicurazioni e azioni concrete di assistenza anche strumentale.

Di solito questo sistema inizia ad attivarsi nella fase dell’amore, quando la relazione diviene intima e reciproca.

Anche in questo caso, è necessario che ci sia una certa circolarità: se un partener è sempre quello che accudisce e l’altro sempre quello che è accudito, gli equilibri non sono funzionali e la relazione non è sana.

Può accadere, infatti, che si verifichi un’ipertrofia dell’accudimento, dove un partner svolge sempre il ruolo di caregiver ed è gratificato solo da questo: l’altro partner viene privato della possibilità di dare e, paradossalmente, è bloccato dalla gratitudine che nutre per le cure che riceve, ma impossibilitato ad attivare altri sistemi importanti, come quello cooperativo o esplorativo.

Dall’altro lato, il partner che viene messo in una condizione di accudimento potrebbe sentirsi frustrato dal non ricevere mai e provare fastidio nel vedere che i suoi bisogni non vengono mai soddisfatti, portandolo magari ad attivare un sistema di tipo conflittuale come quello agonistico.

 

SMI esplorativo: se sono adeguatamente soddisfatti i bisogni di attaccamento e accudimento, la Persona è libera di esplorare l’ambiente, imparare cose nuove, allontanarsi dalla relazione proprio perché viene percepita come sicura e stabile.

Questo è un sistema presente in tutti gli esseri viventi a partire dai rettili, anche se nell’essere umano è ovviamente più evoluto. Viene attivato dalle situazioni nuove e dagli ambienti sconosciuti, che stimolano la tendenza ad avvicinarsi per esplorarli e conoscerli.

Si manifesta in maniera particolare nella fase post-romantica, quando il rapporto è ormai consolidato e c’è una certa interdipendenza tra i partner, che favorisce appunto l’apertura all’esterno.

Se ben bilanciato, è per la coppia un sistema fondamentale in quanto permette di mantenere una propria individualità e favorisce l’apertura al mondo circostante al di là della relazione in senso stretto. Per intendersi, è quel sistema che ti permette di lavorare, di coltivare degli hobby, di alimentare le tue amicizie: tutto questo è possibile proprio perché senti la tua relazione stabile e “sicura” tanto da potertene allontanare.

È, però, anche vero che se predomina questo sistema verranno meno quello di attaccamento, accudimento e sessuale e, probabilmente, la coppia sarà meno connessa e unita a livello intimo.

 

SMI sessuale: innescato dal desiderio e dall’attrazione fisica, è volto a soddisfare la componente di piacere e ad assicurare la trasmissione del patrimonio genetico. Il sistema sessuale si attiva soprattutto all’inizio della relazione di coppia, in quella che viene definita la fase del corteggiamento e va, via via, scemando nel momento in cui si attiva l’attaccamento o l’esplorazione.

Nel caso in cui si verifichi una ipertrofia di questo sistema, può succedere che la coppia stia insieme solo per soddisfare istinti sessuali, essendo priva di una progettualità comune e delle funzioni di attaccamento e accudimento che caratterizzano una relazione matura. Inoltre, può succede che questo sistema sia più attivo solo in uno dei partner, facendo sentire l’altro obbligato a soddisfarlo per non perderlo: questo crea asimmetria, facendo attivare il sistema motivazionale agonistico.

 

SMI cooperativo: questo sistema è il più evoluto, infatti appartiene alle funzioni della neocorteccia. È molto importante perché crea parità tra i partner, e permette loro di collaborare in vista di obiettivi comuni. Se ben dosato, ha importanti funzioni legate al gioco condiviso ma anche all’esplorazione, oltre ad intervenire nelle funzioni fondamentali della quotidianità, come gestire la casa o prendersi cura dei figli.

Possiamo anche dire che il sistema cooperativo svolge una funzione di coordinamento rispetto agli altri sistemi, proprio perché garantisce la circolarità e reciprocità, oltre ad essere un “regolatore” dell’attivazione di tutti gli altri.

 

SMI agonistico: questo sistema è l’esatto opposto del precedente, e la sua presenza indica, appunto, una disfunzionalità nella relazione. Si attiva se gli altri sistemi non sono bilanciati e la sua meta è quella di esercitare un dominio. Si attiva, infatti, di fronte alla critica, al giudizio, o alla sensazione di non parità e reciprocità, spesso manifestandosi con comportamenti aggressivi, atti a stabilire un “predominio”.

 Potremmo definirlo un po’ il sistema dell’attacco, nel senso che si attiva di fronte ad una minaccia legata alla sfida, alla competizione, al non riconoscimento: tutti aspetti che non dovrebbero essere presenti nella coppia.

Per farti un esempio, questo sistema può attivarsi nel caso in cui il sistema sessuale sia disattivato per manifestare un disagio o una tensione, oppure nel caso in cui un bisogno di attaccamento viene umiliato o minimizzato: nella realtà della vita è un sistema che emerge spesso nella coppia e, se riconosciuto in modo adeguato, può essere quel “campanello” che può portare alla riparazione, anche se spesso determina, invece, delle crisi molto complesse.

Proprio perché se esiste l’agonistico non può esistere il cooperativo, possiamo concludere che ripararlo ha proprio a che vedere con il ripristino del sistema paritetico di cooperazione: solo se si punta a “vincere insieme” si può, infatti, ripristinare un equilibrio.

 

Da tutto questo discorso possiamo concludere che una buona relazione di coppia sarebbe, quindi, caratterizzata da una situazione di equilibrio dinamico tra questi sistemi.

Possono, però, anche esserci delle fisiologiche e temporanee fasi di sbilanciamento in concomitanza di specifici eventi esterni (il lutto di una figura significativa per uno dei due partner, il cambio o la perdita del lavoro, una malattia ecc.). L’importante è che, in generale, la coppia possa tollerare le normali oscillazioni tra i vari poli.

La funzionalità del rapporto di coppia, infatti, non è data da uno stato di permanente sintonia, quanto piuttosto dalla capacità di ripristinare l’equilibrio dei sistemi motivazionali in seguito agli eventi critici e di “riparare” i passaggi dagli stati armonici a quelli disarmonici (che sono quelli che più frequentemente viviamo).

Diversamente dalle rotture dannose che sono caratterizzate da rabbia, rifiuto e violenza, le rotture benigne sono riparabili attraverso meccanismi di riconnessione emotiva, che servono a ripristinare il contatto abituale della coppia e che sono, dunque, funzionali all’adattamento reciproco e al miglioramento delle specifiche strategie relazionali passo dopo passo.

Possiamo, quindi, concludere che è vero che il funzionamento di una coppia è prevedibile in base alle storie d’attaccamento dei due partners, ma dipende moltissimo anche dall’impegno che ognuno ci mette e dal reciproco e continuo processo di riconnessione affettiva.  

 

Ti saluto con un po’ di testi utili per approfondire:

- “I sistemi motivazionali”, di Joseph D. Lichtenberg, Frank Lachmann e James Fosshage.

- “Intelligenza emotiva per la coppia”, di John Gottman.

- “Verso l’amore”, di George Pransky.

- “Cosa ci fa restare insieme? Attaccamento ed esiti della relazione di coppia”, di Rosetta Castellano, Patrizia Velotti e Giulio Cesare Zavattini.

 

 

 

 

 

Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.